Di lui si hanno poche notizie certe e documentate. Una fonte riferisce che papa Urbano I convertì e battezzò, tra gli altri, il nobile Valeriano, della famiglia dei Valerii, sposo di santa Cecilia. Romano, papa dal 222 al 230, fu seppellito o nel Cimitero di Callisto o in quello di Pretestato.
Di questo papa esistono solo poche notizie certe e documentate. Secondo quanto riportato sul Liber Pontificalis: FABIANO [10.1.236-20.1.250], nato a Roma, figlio di Fabio, resse la sede per 14 anni, 11 mesi e 11 giorni. Fu coronato dal martirio. Fu vescovo al tempo di Massimo [Maximinus] e di Africano [236], al secondo di Decio e a quello di Quadrato [Gratus, 250]; patì il 19 gennaio.
Divise le regioni tra i diaconi e creò 7 suddiaconi che dovevano vigilare sui 7 notai affinché raccogliessero fedelmente gli atti completi dei martiri. Ordinò di realizzare molti lavori nei cimiteri.
Dopo la sua passione, i sacerdoti Moyses e Maximus e il diacono Nicostratus furono arrestati e messi in prigione. Poi Novato venne dall'Africa e separò Novaziano e alcuni confessori dalla Chiesa, dopo che Moyses era morto in prigione - rimase lì 11 mesi; fu così che molti cristiani fuggirono . Fece cinque ordinazioni di dicembre, 22 sacerdoti, 7 diaconi; per vari luoghi 11 vescovi. Fu sepolto nel cimitero di Callisto sulla Via Appia il 20 gennaio. La sede vescovile rimase vacante per 7 giorni.
Ci sono molti racconti leggendari che riguardano Urbano. Di certo egli fu romano di nascita e papa per otto anni. Il suo pontificato trascorse durante l'impero di Alessandro Severo, un periodo senza persecuzioni. La sede romana era però divisa dallo scisma di Ippolito, sebbene non abbiamo notizie delle relazioni intercorse tra i due. Fu sepolto nel cimitero di Callisto, dove è stata trovata una pietra sepolcrale con il suo nome scritto in lettere maiuscole. Non è martire e neppure da mettere in rapporto con S. Cecilia (22 nov.) e i suoi compagni: due di coloro che si pensava fossero stati battezzati da lui, morirono oltre sessant'anni dopo di lui. Eusebio di Cesarea scrive nella sua celebre “Storia Ecclesiastica” che Urbano sale al Soglio dopo la morte di Papa Callisto. Siamo attorno al 223 e fino al maggio 230 il Pontificato di quel Papa, probabilmente originario di Teano, scorre via senza scossoni sotto l’impero di Settimio Severo. In realtà imperversa ancora l’antipapa Ippolito, che aveva dato del filo da torcere a Callisto, ma si narra che Urbano agisca con lui con la medesima fermezza del predecessore. Le questioni di cui si occupò Papa Urbano offrono uno spaccato delle problematiche della Chiesa della prima ora. Intenta una complessa causa civile contro dei produttori di ostie, revoca il decreto di Papa Zefirino che imponeva calici di vetro per i sacrifici e obbliga all’uso di calici d’argento, è tenace nel rivendicare le proprietà ecclesiali. Dai biografi dell’epoca emerge il profilo di un uomo caritatevole e insieme risoluto, capace di portare al Battesimo molti pagani tra cui la casata romana dei Valerii.
Molte nebbie si addensano anche sulla morte di Papa Urbano, naturale per alcune fonti, violenta per altre che riferiscono di un’uccisione per mano del prefetto Almenio. Una tarda “Passio” lo vuole martire e legato alla storia di Santa Cecilia, ma i documenti non sono chiari sul punto. Secondo il “Liber Pontificalis”, la più autorevole biografia dei Papi del primo Medioevo, le spoglie di Papa Urbano riposano nel cimitero di Callisto sulla Via Appia a Roma.
Martirologio Romano: A Roma nel cimitero di Callisto sulla via Appia, sant’Urbano I, papa, che, dopo il martirio di san Callisto, resse per otto anni fedelmente la Chiesa di Roma. La Chiesa cattolica ne celebra la memoria liturgica il 25 maggio.