A denunciare “ l’emergenza carceri” è Segretario Nazionale del Sindacato Pol.Giust (Polizia di Giustizia) Roberto MELIS.
Oramai da diverso tempo stiamo denunciando le varie criticità che affliggono il mondo Carcerario Sardo,la maggior parte degli istituti sono sovraffollati, oltre a ciò dalla chiusura degli O.P.G. al sovraffollamento si aggiungono i numerosissimi “detenuti psichiatrici” che ovviamente espiano la pena in carcere.
Nel complesso,continua Melis, “nei 10 penitenziari Isolani sono presenti circa 2100 Detenuti, sono molto numerosi i detenuti con gravi patologie alcuni dei quali anche incompatibili con la permanenza in carcere,oramai è consuetudine che vengono trasferiti detenuti cosi detti in gergo - problematici - da altre regioni italiane anche per questo le aggressioni al Personale oramai sono quasi con cadenza quotidiana ma allo stesso tempo anche le camere di pernottamento distrutte e rese inagibili da detenuti con gravi disturbi psichici non si contano più”.
Prosegue Melis, un'altra grave emergenza che affligge gli istituti penitenziari dell’isola è la grave carenza di personale, ci arrivano quotidianamente segnalazioni da parte del personale di polizia penitenziaria impiegato negli istituti della Regione i quali lamentano le difficili e preoccupanti condizioni lavorative.
Si ravvisa una carenza che supera il 30% degli organici, basti pensare che a fronte di circa 1900 Poliziotti previsti per la Regione, non si arriva alle 1300 unità di personale in servizio, situazione che coinvolge tutti i ruoli direttivi e non direttivi. E’ precaria la presenza di Direttori e Comandanti che continuano ad assumere incarichi di reggenza, non assicurando stabilità e riferimento organizzativo e amministrativo.
Alla luce di quanto solo sommariamente accennato sembrerebbe percepire una sorta di trascuratezza che, a cascata, sta rovesciandosi sull’amministrazione centrale come su quella periferica, noncurante degli effetti dannosi e critici ai quali il personale, pur sollecitando numerose richieste di intervento, stanco di silenzi e promesse non concretizzatesi, non riesce più a trovare forze per reagire.
*Melis conclude chiedendo maggiore concretezza soprattutto che termini il tempo delle PAROLE e si inizi veramente a fare i FATTI magari iniziando dalla riforma del Corpo della Polizia Penitenziaria il quale come del resto tutte le altre forze di Polizia deve avere a capo un Uomo in Divisa di comprovata esperienza, alle strette dipendenze del Ministro!!!!!!!*