«In Italia abbiamo un’educazione alimentare interclassista: spesso i poveri mangiano meglio, perché
comprano dal produttore e a basso costo prodotti di qualità. In Paesi come gli Stati Uniti, invece, c’è
una divaricazione sociale, tra chi ha più soldi e mangia meglio e chi ne ha meno e compra cibo di
scarsa qualità, anche a causa di elementi condizionati, come il Nutriscore». A parlare è il ministro
dell’Agricoltura e della Sovranità alimentare Francesco Lollobrigida, intervenendo al Meeting di
Rimini di Cl, nel corso dell’incontro Food Security e sostenibilità.
Una divaricazione sociale che,
spiega il ministro, si porta con sé anche un riflesso sulle condizioni di salute. «Gli Usa sono un
grande popolo, possono insegnarci molte cose, ma non a mangiare. E lo sanno anche loro. Il
sovrappeso negli Usa è al 77% rispetto al 36% della media europea e il problema è concentrato in
fasce più basse», paragona. «Produrre cibo di qualità ha costi diversi e va spiegato a nazioni che
non hanno questo elemento che contraddistingue la loro educazione alimentare», ha aggiunto.
Parole quelle pronunciate dal Ministro dell’Agricoltura e della Sovranità alimentare che lasciano
sconcertati. La definizione di povero è spesso oggetto di dibattito e controversia. Esistono diversi
criteri per misurare la povertà, come il reddito, il consumo, le condizioni di vita, le opportunità, i
diritti e le capacità.
In generale, si può dire che una persona è povera quando non ha accesso ai beni e ai servizi
essenziali per soddisfare i suoi bisogni fondamentali e garantire il suo benessere. La povertà può
essere assoluta o relativa, estrema o moderata, cronica o transitoria, multidimensionale o
unidimensionale.
La povertà ha molteplici cause e conseguenze, che possono essere economiche,
sociali, politiche, culturali o ambientali. La povertà è un fenomeno globale che riguarda sia i paesi
sviluppati che quelli in via di sviluppo, ma con gradi e forme diverse.
La lotta alla povertà è una sfida urgente e complessa, che richiede la collaborazione di tutti gli attori
coinvolti: governi, organizzazioni internazionali, società civile, settore privato e individui.
Come spesso accade la destra tende a semplificare concetti molto complessi limitandosi a dividere
le persone in categorie mettendole spesso in contrapposizione e in conflitto. Il ricco versus il
povero. Il disoccupato versus l' occupato. Il bianco versus il nero. Una strada questa molto
pericolosa che rischia di creare tensioni sociali che potrebbero sfociare in un escalation che nessuno
di noi si auspica.