Rissa all'istituto Alberghiero di Arbus: il teorema dell'ignoranza

  Un padre, ira funesta, sfonda la porta del tempio del sapere per sferrare una testata al volto di un incolpevole professore di matematica, colpevole soltanto di aver richiamato il figlio chiacchierone. 

  Lo scontro avviene nei corridoi della scuola, non sui banchi, dove le equazioni si risolvono con la logica, non con la violenza. Il povero mentore, 56 anni, un paladino dei numeri, viene espulso dal regno della ragione e lasciato cadere a terra come un'ipotesi confutata. 

  Il genitore, esempio lampante di come il frutto non cada mai lontano dall'albero, fugge con il suo pargolo prima che arrivino i carabinieri di Arbus. Il docente, trasportato in ospedale, riceve una prognosi di 15 giorni, un intervallo di tempo sufficiente per riflettere sulla decadenza dei costumi nella nostra società. Nel frattempo, l'aggressore, che si presenta anche lui in ospedale quasi a reclamare una medaglia per il suo gesto, viene dimesso senza conseguenze, al contrario delle norme civili che ha infranto. 

  La giustizia ora lo attende al varco: i carabinieri meditano su una denuncia per lesioni e altri reati che avrebbero fatto arrossire anche il più indisciplinato degli alunni di quel liceo che, si suppone, dovrebbe insegnare l'arte dell'ospitalità, non dell'ostilità.

Cronaca

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