Domani, 3 febbraio 2025, il Presidente del Centro Studi Agricoli, Tore Piana, e il Vicepresidente Stefano Ruggiu saranno a Roma per ufficializzare la costituzione del primo coordinamento nazionale dell’associazione agricola. L’iniziativa vede il coinvolgimento iniziale di quattro regioni: Sicilia, Calabria, Marche e Campania. I coordinatori regionali, nominati dopo intensi contatti, saranno Nino Miceli per la Sicilia, Silvia Bonomi per le Marche, Giuseppe Frida per la Campania e Luigi Sindoni per la Calabria.
Il coordinamento nazionale del Centro Studi Agricoli ha l’obiettivo di condividere le difficoltà legate all’applicazione della PAC 2023-2027 e proporre soluzioni comuni. “Questo è un primo passo per noi del Centro Studi Agricoli, molto importante che ci porterà in una dimensione nazionale atta a un confronto delle problematiche del comparto agricolo con altre regioni simili alla Sardegna”, ha dichiarato Tore Piana.
Si discuterà anche di temi chiave come l’agrovoltaico su terreni agricoli, i bandi CSR/PSR regionali e le malattie che affliggono il settore, tra cui la Peste Suina Africana e la Blu Tongue.
Il coordinamento guarda con attenzione alle iniziative attuate in diverse località italiane, dove gli agricoltori stanno scendendo in piazza con cortei di trattori per protestare contro l’accordo MERCUSOR e i possibili dazi americani, che potrebbero penalizzare ulteriormente il comparto.
La Sardegna, una delle antiche “tria frumentaria” dell’Impero Romano, con il suo ruolo storico di granaio, continua a essere un pilastro agricolo d’Italia, ma soffre oggi il peso di una burocrazia asfissiante e di condizioni di mercato spesso penalizzanti per agricoltori e allevatori. La necessità di un riconoscimento della loro dignità e del loro lavoro è cruciale. “Verso una libera informazione che parta dal riconoscere l’importante ruolo del comparto agricolo e che veda l’agricoltore e allevatore dignitosamente riconosciuto”, ha concluso Piana. Il coordinamento nazionale rappresenta il primo tassello di un progetto che vuole dare voce a una categoria essenziale per la sicurezza alimentare e il futuro del paese.