Abbanoa si prepara a una profonda riorganizzazione aziendale, con interventi destinati a modificare radicalmente la gestione del servizio idrico in Sardegna. Il Consiglio di amministrazione, guidato dal presidente Giuseppe Sardu insieme ai consiglieri Anna Maria Busia e Cristiano Camilleri, ha approvato una serie di delibere che puntano all’internalizzazione del settore depurazione e al potenziamento degli interventi sulle reti idriche.
Il piano prevede il passaggio alla gestione diretta di 360 impianti di depurazione e circa 900 stazioni di sollevamento fognario, finora affidati a ditte esterne attraverso un appalto suddiviso in cinque lotti per un valore complessivo di 255 milioni di euro negli ultimi cinque anni.
La scadenza del contratto è prevista per il 2026, con un'opzione di rinnovo per ulteriori quattro anni, ma il Cda ha scelto di avviare il processo di internalizzazione, stimando il coinvolgimento di circa 500 lavoratori oggi impiegati nelle imprese appaltatrici.
Altro nodo cruciale è il rafforzamento delle manutenzioni delle reti idriche. Attualmente affidata a imprese esterne, l’attività verrà affiancata da squadre interne di pronto intervento, a partire dal Distretto di Nuoro, dove il fabbisogno si è rivelato più urgente. Il servizio sarà successivamente esteso agli altri distretti, con la creazione di tre o quattro squadre a seconda delle necessità operative.
La riorganizzazione prevede inoltre l’istituzione di una nuova struttura di Facility Management, incaricata della gestione razionale degli uffici, magazzini e spazi commerciali, con l’obiettivo di ottimizzare le sedi aziendali e ridurre i costi di locazione. A coordinare le nuove unità sarà una Direzione tecnica, prevista dagli organigrammi ma mai attuata, che avrà il compito di accorpare e razionalizzare la gestione degli investimenti, attualmente distribuita tra più uffici e progetti speciali.
Una svolta strategica, dunque, per Abbanoa, che punta a rendere più efficiente e autonoma la gestione del servizio idrico regionale.