Cagliari: oltre trenta vincitori del concorso PNRR1 rischiano la cattedra. ANIEF denuncia: «Docenti obbligati all’ubiquità e costretti a pagare per l’abilitazione»

CAGLIARI – Potrebbe sembrare una barzelletta, ma è invece una triste realtà burocratica quella che sta vivendo un gruppo di oltre trenta docenti sardi, vincitori del concorso PNRR1 non abilitante, i quali ora rischiano concretamente di perdere la cattedra. Una situazione che ha dell’assurdo, generata dall’obbligo imposto dall’USR Sardegna, dagli USP e dall’Università di Cagliari (UNICA): i nuovi insegnanti dovrebbero infatti essere presenti contemporaneamente nelle loro classi, sparse in diverse province della Sardegna, e nelle aule dell'ateneo cagliaritano per frequentare obbligatoriamente il corso abilitante. Alla base di tutto c'è una discutibile novità normativa introdotta proprio con il concorso PNRR1, che, diversamente dai precedenti, non risulta abilitante. 

  I docenti selezionati, nonostante siano già stati assunti con un incarico al 31 agosto finalizzato alla stabilizzazione definitiva, devono infatti ottenere obbligatoriamente l’abilitazione entro il mese di agosto 2025. Peccato che questa formazione, assolutamente necessaria per trasformare il contratto annuale in una cattedra a tempo indeterminato, costi ben 2.150 euro, interamente a carico degli insegnanti stessi. L’Università di Cagliari, unica sede autorizzata in Sardegna ad erogare il corso abilitante per numerose classi di concorso (con 132 ore di frequenza per i percorsi da 30 CFU e 114 ore per quelli da 36 CFU), impone ai partecipanti la frequenza esclusivamente in presenza, senza alcuna flessibilità. Una condizione che ha obbligato i docenti, già assunti con contratto al 31 agosto, a presentare in via preventiva domanda di permesso straordinario per diritto allo studio (le cosiddette 150 ore) ai rispettivi Uffici Scolastici Provinciali, entro novembre 2024. Ed è qui che il paradosso è diventato evidente: mentre l’Ufficio Scolastico Provinciale di Cagliari ha accolto le richieste con riserva, quello di Sassari le ha rigettate in quanto il corso abilitante non risultava ancora attivato al momento della domanda, creando un evidente e inspiegabile trattamento discriminatorio. La situazione assume un tono ancora più assurdo alla luce della nota ministeriale (Nota 2884 MIM-MUR del 6 febbraio 2025), che esplicitamente invitava gli Uffici Scolastici Regionali ad agevolare i docenti, prevedendo corsi parzialmente online e, per la parte in presenza, la possibilità di frequentare l’università più vicina al luogo di lavoro. Una soluzione che appare logica e sensata, specialmente considerando le peculiarità della Sardegna, regione a statuto speciale, dove le difficoltà negli spostamenti interni, per non parlare di quelli verso il capoluogo regionale, sono particolarmente sentite. 

  Attualmente, invece, un numero considerevole di insegnanti delle province di Sassari, Nuoro e Oristano si trova nella spiacevole situazione di dover scegliere tra l’obbligo del lavoro quotidiano in aula e la frequenza obbligatoria dei corsi a Cagliari. Una situazione oggettivamente impossibile da gestire, salvo possedere il dono dell’ubiquità. «I vincitori di concorso – dichiarano i docenti del PNRR1 – chiedono semplicemente di dare seguito alle indicazioni ministeriali già esistenti: consentire di svolgere una parte dei corsi in modalità online e la restante in presenza presso l'Università più vicina alla sede di servizio, in questo caso quella di Sassari. L’ateneo cagliaritano potrebbe delegare l’ateneo sassarese, consentendo così agli insegnanti di proseguire serenamente la loro attività didattica e contemporaneamente acquisire i crediti formativi necessari all’abilitazione». Insomma, la disorganizzazione burocratica rischia di penalizzare non solo economicamente i nuovi docenti, costretti perfino a richiedere aspettative non retribuite pur di seguire i corsi, ma anche di generare gravi disservizi nelle scuole, privando temporaneamente gli alunni dei loro insegnanti titolari. Una soluzione va trovata rapidamente, perché il termine ultimo per l'acquisizione dei crediti necessari è agosto 2025. Altrimenti, l’unica strada per mantenere la cattedra potrebbe davvero essere l’ubiquità.

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