All’indomani della manifestazione flop di Enrico Rizzi a Cagliari, che ha visto una partecipazione ben al di sotto delle aspettative e la netta dissociazione di numerosi attivisti sardi, si accende la polemica anche sul recente invito rivolto all’attivista animalista dall’Istituto Don Gavino Pes di Tempio Pausania. A intervenire è il deputato sardo della Lega Dario Giagoni, che non usa mezzi termini per criticare la scelta dell’istituto.
“È inaccettabile che l'Istituto Don Gavino Pes di Tempio Pausania abbia invitato Enrico Rizzi, attivista animalista, a parlare di allevamenti e di benessere animale”, dichiara Giagoni. “Nonostante la sua carriera da influencer con una forte presenza online, non ha le qualifiche per trattare temi scientifici”.
Secondo il deputato leghista, sarebbe stato più opportuno organizzare “un dibattito basato su conoscenze scientifiche e realtà locali, riunendo intorno a un tavolo esperti, pastori, veterinari, agronomi, studiosi di centri d’eccellenza come la facoltà di Agraria e Veterinaria dell’Università di Sassari”.
Giagoni sottolinea l’importanza del settore zootecnico sardo, definendo gli allevamenti “modelli di sostenibilità, fondamentali per l'equilibrio ecologico e l'economia del territorio”, e condanna con forza l’approccio portato avanti da Rizzi: “In questo incontro, invece, c’è stato un ospite che promuove l’idea di distruggere gli allevamenti e le nostre radici”.
“I pastori sardi non sono nemici, ma custodi di una tradizione che va preservata”, ribadisce il deputato, che mette in guardia dai rischi degli “estremismi ambientali”, accusati di “alimentare ideologie che rischiano di compromettere l’equilibrio sociale e culturale” e di essere “spesso privi di basi scientifiche”, volti solo “alla distruzione di settori economici vitali senza proporre soluzioni pratiche o sostenibili”.
A differenza di queste derive, Giagoni ricorda che il Parlamento ha di recente “inasprito le pene e le sanzioni contro chi maltratta gli animali, facendo passi concreti per tutelare il loro benessere in modo equilibrato, rispettando le tradizioni locali e la sostenibilità ambientale”.
In conclusione, l’esponente della Lega lancia un appello al mondo della scuola: “Invitiamo la scuola e la comunità educativa a riflettere sulle proprie scelte, difendendo la qualità dell’educazione e la nostra cultura. La scuola deve essere un luogo di conoscenza, non un terreno fertile per pura propaganda ideologica”.