Confartigianato Sardegna: “Il lavoro è dignità, partecipazione e futuro”

In occasione della Festa del Lavoro, Confartigianato Imprese Sardegna ha tracciato un quadro puntuale del ruolo centrale dell’artigianato nell’economia isolana. Il presidente Giacomo Meloni ha voluto sottolineare il valore umano e sociale del lavoro nelle micro e piccole imprese, ricordando come "il lavoro è molto più di un mezzo di sostentamento. È una parte integrante della dignità dell'uomo, della sua crescita personale, della sua realizzazione".

Nel suo messaggio per il Primo Maggio, Meloni ha evidenziato che "nelle micro e piccole imprese artigiane dell’Isola, ogni persona è parte essenziale di un progetto condiviso, non esistono distanze formali tra chi guida l'impresa e chi vi lavora. L'imprenditore artigiano conosce personalmente ogni collaboratore, le sue ambizioni, i suoi bisogni, la sua storia". Un rapporto costruito sulla fiducia, sulla responsabilità sociale e su una visione inclusiva dell'attività economica.

Il presidente ha poi rimarcato come "il valore delle risorse umane è insostituibile" e come "l’artigiano non è solo colui che crea con le mani e con la mente, ma anche colui che si prende cura del proprio team, ne valorizza i talenti, li accompagna nella crescita", in linea con la tradizione dei "Maestri artigiani" che vedono nella nascita di nuove imprese non una minaccia, bensì un arricchimento collettivo.

Confartigianato Sardegna ha ribadito con forza l'importanza della formazione continua, "perché non si tratta solo di preparare i giovani all’ingresso nel mondo del lavoro, ma anche di aggiornare chi già lavora per affrontare la complessità dei mercati moderni". Innovazione, digitale e sostenibilità sono le sfide che l’artigianato sardo sta affrontando, senza smarrire le proprie radici.

Meloni ha poi sottolineato che "il lavoratore di oggi, e soprattutto quello di domani, cerca soddisfazione, crescita, equilibrio tra vita e professione. Gli artigiani lo sanno bene: è la passione, unita alla competenza, a costruire ogni giorno quel 'buon lavoro' che dà senso alla fatica e apre le porte al futuro".

Tuttavia, l’associazione ha evidenziato anche le difficoltà del comparto: aumento dei costi, burocrazia asfissiante e carenza di manodopera qualificata. Nonostante questo, come ha precisato Meloni, "la maggior parte degli artigiani sardi sceglie di non riversare questi problemi sui lavoratori o sui clienti, ma di assorbire, per quanto possibile, gli aumenti per garantire continuità, qualità e stabilità".

È stato inoltre ricordato come molte imprese artigiane abbiano avviato forme di welfare aziendale informale, attraverso piccoli gesti quotidiani di sostegno ai dipendenti, e come l'artigianato rappresenti "una scuola di umanità prima ancora che di tecnica".

Meloni ha concluso ribadendo il messaggio più forte che il Primo Maggio consegna: "Il lavoro è dignità, è partecipazione, è futuro. E in ogni bottega, in ogni laboratorio, in ogni piccola impresa artigiana, questa verità risuona forte, ogni giorno dell'anno".

La Sardegna conta 66.401 lavoratori dell’artigianato, pari al 20,5% degli addetti dell'intera economia regionale, ponendosi al secondo posto in Italia dopo le Marche. L’artigianato contribuisce per il 7,8% al valore aggiunto regionale, dato superiore alla media nazionale (6,6%).

Nel 2024, l’occupazione nell’Isola è cresciuta del 2,6%, con 15mila nuovi posti di lavoro, equamente distribuiti tra lavoratori dipendenti e autonomi. Anche durante il triennio 2021-2024, nonostante le crisi internazionali, l'occupazione è aumentata del 5,2%.

Le micro e piccole imprese sarde sono protagoniste della domanda di lavoro: tra aprile e giugno 2025, delle 61.210 entrate previste, il 63,7% sarà assorbito da aziende con meno di 49 dipendenti. Significativa è anche l’attenzione ai giovani: nelle imprese fino a 9 addetti, la quota di under 30 arriva al 18,8%, più del doppio rispetto alle grandi aziende.

Una delle principali criticità resta la difficoltà di reperire personale qualificato: nell'artigianato la difficoltà di reperimento raggiunge il 53,7%, superiore alla media nazionale. Particolarmente richiesti, ma difficili da trovare, sono installatori di impianti di isolamento, meccanici, idraulici, tecnici di cantiere e falegnami.

Le nuove sfide del mercato, tra transizione digitale e green economy, accentuano il mismatch tra domanda e offerta di lavoro. Nel 2024, oltre la metà delle figure professionali richieste nell’artigianato sardo dovranno possedere competenze digitali e green, ma il reperimento rimane complesso.

In un contesto simile, Confartigianato Sardegna ribadisce l’urgenza di colmare il divario tra scuola e mondo del lavoro, promuovendo cultura della manualità, della competenza e della creatività come leve per un futuro più solido.

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