Sono stati convocati i comizi per il voto referendario previsto per domenica 8 giugno e lunedì 9 giugno 2025. Gli elettori saranno chiamati a esprimersi su cinque quesiti popolari di straordinaria rilevanza, destinati a incidere profondamente su temi cardine del diritto del lavoro e della cittadinanza. Le operazioni preliminari inizieranno sabato 7 giugno alle ore 16, mentre le votazioni si svolgeranno domenica dalle ore 7 alle 23 e lunedì dalle ore 7 alle 15. Gli elettori dovranno presentarsi ai seggi muniti della tessera elettorale personale e di un documento di riconoscimento.
I quesiti sui quali i cittadini saranno chiamati a esprimersi sono i seguenti:
Referendum n. 1 – Contratto di lavoro a tutele crescenti: disciplina dei licenziamenti illegittimi
Si chiede agli elettori se vogliono abrogare integralmente il decreto legislativo 4 marzo 2015, n. 23, che disciplina il contratto di lavoro a tempo indeterminato a tutele crescenti, comprese le successive modifiche e integrazioni, nonché gli interventi della Corte costituzionale. L'abrogazione eliminerebbe l'intero impianto normativo sulle tutele crescenti introdotto dal cosiddetto Jobs Act.
Referendum n. 2 – Piccole imprese: licenziamenti e relativa indennità
Il quesito propone l’abrogazione parziale dell’articolo 8 della legge 15 luglio 1966, n. 604, limitatamente alle disposizioni che stabiliscono gli importi minimi e massimi dell’indennità risarcitoria per il licenziamento illegittimo nelle imprese con meno di 15 dipendenti. Si mira, dunque, a eliminare i tetti fissati per l'indennizzo.
Referendum n. 3 – Contratti a termine: durata massima e condizioni per proroghe e rinnovi
Gli elettori dovranno decidere se abrogare parzialmente il decreto legislativo 15 giugno 2015, n. 81, relativamente alle disposizioni che fissano limiti temporali (12 mesi) e condizioni specifiche per il rinnovo o la proroga dei contratti a termine. L'abrogazione allenterebbe le attuali restrizioni in materia di contratti a tempo determinato.
Referendum n. 4 – Responsabilità solidale nei contratti di appalto
Il quesito propone l’abrogazione parziale dell’articolo 26, comma 4, del decreto legislativo 9 aprile 2008, n. 81 (Testo unico sulla salute e sicurezza nei luoghi di lavoro), nella parte che esclude la responsabilità solidale del committente per i danni derivanti dai rischi specifici delle imprese appaltatrici o subappaltatrici. In sostanza, si punta a ripristinare una responsabilità più ampia del committente in caso di infortuni.
Referendum n. 5 – Cittadinanza italiana: dimezzamento dei tempi di residenza
Infine, si chiede agli elettori se vogliono abrogare l’attuale requisito di dieci anni di residenza legale per gli stranieri extracomunitari maggiorenni che chiedono la cittadinanza italiana, riducendo così il termine a cinque anni.
Con questi referendum, i cittadini sono chiamati a esprimersi su questioni che investono il mercato del lavoro, i rapporti tra datore di lavoro e lavoratore, la sicurezza nei contratti di appalto, nonché il diritto alla cittadinanza. Si tratta, in tutti i casi, di quesiti abrogativi: una vittoria del "Sì" comporterebbe la cancellazione delle norme indicate nei singoli quesiti; una prevalenza del "No" lascerebbe le leggi in vigore. Perché i referendum siano validi, sarà necessario che si rechi a votare almeno il 50% più uno degli aventi diritto al voto.