La Sanità sarda. Un carrozzone sfasciato. E vicino al collasso. Al capogruppo PD, Roberto Deriu, va bene così. Visto che ha fatto disertare ai suoi la prima azione concreta possibile della Giunta Regionale per cancellare un sistema infame. In cui il diritto alla salute per i sardi è diventato un incubo. Con il fulcro dei DG (sardisti-salviniani) che ha fatto delle Asl, vedi la 8 di Cagliari, centri di potere politico e clientelare. La disprezzata "riformina" di Alessandra Todde era l'unico passo possibile per smantellare l'egemonia dei DG di Christian Solinas. L'uomo che voleva costruire 4 mega ospedali senza un dettaglio per riorganizzare un sistema salute al tracollo. Il PD non rompe con gli alleati. Ma non li aiuta. Ed anzi muove critiche alla strategia. Proclamando un imbarazzante sciopero politico. Mentre il mondo della Sanità cadeva a pezzi, Comandini, impassibile davanti agli scandali, e Deriu hanno dovuto subire lo smacco della Governatrice. Che è andata dritta per la sua strada. Ed è stata lasciata da sola davanti ad un percorso molto difficile. In cui l'unità di intenti era invece un baluardo indispensabile. Il significato del comunicato in politichese di Deriu, a nome di tutto lo staff dei democratici, ha voluto manifestare un distacco di responsabilità: non condiviamo, sono cavoli vostri. Così che alle prime difficoltà (e ce ne saranno molte) potranno pavidamente affermare "è colpa vostra, ve lo avevamo detto". Dimenticandosi delle sofferenze dei pazienti, delle tribolazioni dei medici e di tutti gli operatori sanitari allo stremo per la disorganizzazione generale. Un'altra occasione in cui l'assioma "governare con il Pd è impossibile" torna d'attualità. Perché capibastone e cacicchi (Elly Schlein) comandano i giochi. Mario Guerrini.