Ad Alghero, la settimana scorsa, si sono svolte due Commissioni Cultura che meritano più attenzione di quanto la cronaca politica locale di solito riservi. A guidarle è stato Marco Colledanchise, consigliere comunale per Futuro Comune e presidente della Commissione Cultura, che ha saputo intrecciare due temi tanto distinti quanto emblematici: la salvaguardia della lingua algherese e il ruolo della Rete delle Donne.
"La lingua algherese rappresenta una parte essenziale della nostra identità culturale ed è l'unico vero legame tra generazioni", ha dichiarato Colledanchise aprendo i lavori della prima commissione, dedicata alla tutela di un idioma che rischia di dissolversi come polvere in un vento indifferente. "Può essere anche una reale risorsa strategica in ambito turistico: invece di omologarci a modelli già esistenti, l'origine catalana della città è un'opportunità per distinguersi a livello globale".
Parole che suonano come un monito. Perché la sopravvivenza dell'algherese, più che una sfida culturale, sembra una battaglia contro la rassegnazione. "Ci troviamo di fronte a un bivio: scegliere di far vivere la nostra lingua o lasciarla morire come una reliquia", ha aggiunto. Gli interventi in algherese dell’assessore Francesco Marinaro e della consigliera Giovanna Caria, insieme alla relazione di Giovanni Chessa sui progetti attivi per la salvaguardia, hanno dato sostanza a un dibattito che altrimenti rischierebbe di suonare troppo idealistico.
Poi, il tema si è spostato su un terreno diverso ma ugualmente urgente.
Nella seconda commissione, Colledanchise ha affrontato il tema della violenza di genere. "I dati sui femminicidi e sulle disuguaglianze di genere sono allarmanti. È nostro dovere costruire modelli sociali fondati sul rispetto e sulla parità", ha detto con un tono che non lasciava spazio a interpretazioni.
La Rete delle Donne, rappresentata dalla presidentessa Speranza Piredda e da un team di esperte, ha presentato il lavoro svolto nel territorio. "La Rete rappresenta un presidio fondamentale per la nostra comunità. Il loro lavoro non solo supporta concretamente le vittime, ma getta le basi per una società più giusta, inclusiva e solidale", ha sottolineato Colledanchise, facendo eco a un’urgenza che dovrebbe scuotere non solo le istituzioni ma l’intero tessuto sociale.
Le due commissioni, a ben vedere, sono state il riflesso di una politica che, almeno in questa occasione, non ha cercato scorciatoie né facili slogan. La linea è chiara: da una parte, la difesa di ciò che rende unica Alghero, dall'altra, l’impegno per un futuro in cui la dignità non sia merce rara. "Questi temi devono rimanere centrali nell'agenda politica", ha concluso il presidente, lasciando il compito, non da poco, di tradurre le parole in fatti concreti.