La continuità territoriale in Sardegna torna al centro del dibattito. L’annuncio dell’assessora regionale ai Trasporti, Barbara Manca, sull’incremento dei voli da e per l’isola non è rimasto nell’ombra: un tema così cruciale, che tocca la vita quotidiana dei sardi e il tessuto economico dell’isola, non può che sollevare interrogativi profondi.
Michele Pais, già Presidente del Consiglio regionale nella giunta Solinas e ora capogruppo della Lega in Consiglio Comunale ad Alghero, interviene con durezza:
“L’incremento dei voli in continuità territoriale annunciato – afferma Pais – non è altro che il ripristino di una situazione antecedente al nuovo bando gestito dalla Giunta Todde. Non era facile peggiorare questo regime, ma l’attuale Giunta c’è riuscita.”
Parole che non lasciano spazio a fraintendimenti: secondo Pais, quello presentato come un passo avanti è in realtà un semplice ritorno al punto di partenza, dopo una gestione che avrebbe ulteriormente indebolito il servizio.
Al centro della critica c’è soprattutto lo scalo di Alghero, descritto da Pais come sempre più marginalizzato:
“L’aeroporto, nei mesi invernali, è quasi privo di voli nazionali e internazionali. Una condizione che penalizza l’economia del nord-ovest dell’isola e mette a rischio occupazione e sviluppo. Si avvicina l’ipotesi di trasformarlo in uno scalo stagionale, con conseguenze devastanti.”
Da parte sua, l’assessora Manca sottolinea l’aggiunta di nuove rotte, grazie ai vettori Aeroitalia e ITA Airways. Eppure, per Pais non c’è nulla di trionfale:
“Parliamo di una mera speranza. L’aeroporto di Alghero, al netto dell’eccezionalità del periodo Covid, registra oggi il minimo storico di voli invernali.”
Un altro nodo cruciale riguarda i fondi già stanziati. Pais ricorda che la precedente maggioranza di centrodestra aveva destinato 30 milioni di euro al sostegno degli scali sardi, in particolare quello di Alghero:
“Queste risorse sono bloccate da un anno. È una lentezza incomprensibile, che testimonia la totale assenza di strategia da parte della Giunta Todde.”
La critica si allarga, toccando infrastrutture ed energia:
“Su trasporti, energia e infrastrutture si decide il futuro della Sardegna. Ma qui regnano confusione e incertezza. Sarebbe necessario un confronto serrato con il Ministero dei Trasporti, che però non è mai iniziato.”
In questo scambio di vedute rimane aperta una questione fondamentale: come garantire ai sardi una mobilità adeguata? Mentre la Giunta rivendica i nuovi voli come un risultato, Pais denuncia un lento declino dell’aeroporto di Alghero. E allora, l’aggiunta di qualche volo basterà davvero a risolvere un problema così strutturale? E quei fondi, annunciati come un’ancora di salvezza, verranno mai utilizzati per rendere la Sardegna un’isola connessa al resto del mondo, anche d’inverno?
Per il momento, le risposte continuano a mancare. Ciò che è certo è che sul tavolo non c’è soltanto la questione dei trasporti, ma la capacità della Sardegna di proiettarsi nel futuro con la dignità e la forza di un territorio non condannato all’isolamento.