Intervista esclusiva del direttor Demuru

Mario Guerrini: una voce fuori dal coro. Fiducia alla Todde in politica, ma in attesa di verifiche. Lo stadio del Cagliari? Meglio se solo per il club senza altro contorno.

  Non per caso una voce fuori dal coro. Mario Guerrini è un giornalista con credenziali di prim’ordine, una vita non condizionata dagli eventi che ne avrebbero potuto deviare la traiettoria ed una cultura illimitata, consona a quelle che sono le esigenze di un cittadino di prima fascia. Tanti anni trascorsi a raccontare di sport, pugilato in particolare, ma una passione per la politica che fonda le sue radici su convinzioni antiche, tutt’ora riconducibili in un contesto che potrebbe avere qualche attinenza con il passato.

  “Mi definisco un analista politico e sociale.-ha detto Mario Guerrini-Tratto principalmente i temi sardi e la critica alla politica stessa dell’isola ha un peso rilevante. Io mi ritengo un vecchio socialista. Mi sono avvicinato a questa corrente dopo aver letto i resoconti di Giacomo Matteotti. Dai suoi discorsi ho tratto quegli insegnamenti che mi hanno portato a pensare in una determinata maniera. Soprattutto quando era contro Mussolini. Di conseguenza mi sono iscritto al PSI condividendo quella linea. Ho sempre seguito la politica anche se principalmente mi occupavo di sport. Per me era fondamentale la qualità dell’informazione e questo mi ha premiato considerato che sono stato responsabile della fascia serale del TG2, una testata giornalistica di ispirazione socialista”.

  Mario Guerrini ha chiuso la sua esperienza lavorativa nel 1997, andando in pensione dalle emittenti nazionali. Poi una breve esperienza in una realtà locale, che però non ha prodotto gli effetti desiderati. Ha preferito portare avanti le sue idee in maniera autonoma, senza condizionamenti. “Ho sponsorizzato la candidatura di Alessandra Todde perchè era stata estremamente negativa la gestione-Solinas. Mi sono sentito di appoggiare la stessa Todde, anche se devo dire che ha vinto di misura con il “campo largo”. Non ho problemi poi a dire ciò che fa bene o comunque a criticarla qualora dovesse far male. Questi suoi primi 100 giorni come presidente della Regione sono stati altalenanti. Per me è importante la pulizia morale di una persona ed in questo caso sono convinto che lei possa averla. Al momento l’opposizione sta fortemente premendo sulla Todde, come del resto è il gioco delle parti. Il vero problema, a mio modo di vedere, è che la Todde ha difficoltà interne. 

  I progressisti di Massimo Zedda sono una spina nel fianco e certe dinamiche vanno affrontate, se non riviste. Solinas ha lasciato macerie e sarà duro venirne fuori. La Todde ha onestà intellettuale però sta commettendo alcuni errori. Nel suo “entourage” ci sono ancora uomini della vecchia guardia di Solinas e non vedo un taglio netto rispetto alla passata gestione. Ad esempio è stato un errore Armando Bartolazzi assessore alla sanità. Lui è assolutamente all’oscuro della realtà sarda. Non è facile da gestire il sistema sanitario in Sardegna. I vari Pigliaru, Cappellacci, Soru ed anche Solinas non hanno perseguito un progetto globale per la Sardegna. Alcune cose buone sono state fatte, ma messe a regime solo parzialmente”. Disegnare l’attuale stato politico per Mario Guerrini è una delle maggiori risorse. Senza dimenticare i suoi trascorsi sportivi, non può mancare un accenno al Cagliari. “Non bisogna dimenticare,-continua Mario Guerrini-che il Cagliari non è la squadra di una città, ma bensì di un’intera regione, come diceva giustamente Claudio Ranieri. Secondo me Andrea Arrica è stato il più grande dirigente italiano e non solo sardo. Era riuscito a costruire una squadra che aveva vinto lo scudetto con pochissime risorse finanziarie e comunque di gran lunga inferiori a quelle delle grandi squadre del nord. 

  Finita quella gestione io ricordo poi che gli Orrù presero il Cagliari in una situazione delicata, sull’orlo del fallimento, e riportarono la squadra nella massima serie facendo un’opera altamente meritoria. Fra i dirigenti sardi che hanno avuto parte importante nella storia rossoblù ci metterei anche Massimo Cellino, un ottimo presidente che ha fatto gli interessi della società. Per fare un consuntivo dei dirigenti sardi alla guida della società, oltre a quelli già citati, ci metterei anche Delogu e Marras”.

  E sull’attuale momento del Cagliari Calcio? "Il presidente Giulini è una persona rispettabilissima e capace. Il punto sul quale non concordo riguarda lo stadio. A mio modo di vedere la vita dello stadio è quella del club. Non esiste ci siano ristoranti, hotel o altro a fare contorno. Gli impianti in Inghilterra, ad esempio, sono costruiti per far vivere il club e non per essere un’azienda che produce introiti fuori dallo sport”.

L'Intervista

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