Arriva da tre risultati positivi, dei quali due in trasferta. Adesso ancora un confronto fuori dalle mura amiche. Ora il Cagliari necessita di una prova di maturità, contro una formazione che sopravanza i rossoblù in classifica di due lunghezze. Una gara storicamente ostica ed un campo difficile per la compagine di Davide Nicola. Basti pensare che in 41 confronti disputati a Torino fra serie A e B il Cagliari ha perso 22 volte, vinto in 8 occasioni ed 11 sono stati i pareggi. Il mister, tra l’altro un ex, fa il punto su quali possano essere vantaggi e svantaggi di una aperta contestazione in casa granata: “Non so se questa situazione può condizionare la gara. Io mi occupo della mia squadra, di certo troveremo un ambiente dove il tifo di casa si fa sentire. Incontriamo una squadra qualitativa, capace, tosta, preparata. Giocano un calcio propositivo, hanno dei calciatori interessanti. Contro un avversario forte, dovremo restare sempre concentrati ed esprimere noi stessi. È un’altra opportunità per continuare il nostro percorso di crescita, alzare il livello, consapevoli che in ogni gara dobbiamo cercare di fare dei punti, a prescindere dal nome dell’avversario. Nelle ultime giornate il Torino ha leggermente cambiato anche il modo di difendersi. Ogni tanto varia anche partita in corso. È una squadra che sviluppa con il 4-2-3-1 e attacca con il 3-5-2 o 3-4-2-1. Hanno fatto uno step da questo punto di vista, è una squadra davvero competitiva. A noi dimostrare che possiamo competere con loro”.
Hanno cambiato casacca Azzi e Wieteska, numericamente la rosa è calata di numero, considerato che anche Luvumbo è “out” per infortunio. La proposta di Nicola non si discosta da quelle che sono state le formazioni messe in campo nelle ultime gare, avvicendamenti compresi: “Noi, come stiamo dimostrando, possiamo contare su più di undici titolari. La squadra contro il Lecce nel primo tempo mi è piaciuta, eravamo magari un po’ troppo lenti nel gestire certi palloni, troppi tocchi. Ma avremmo meritato il vantaggio, avevamo creato quattro occasioni pregevoli, ci siamo ritrovati invece sotto. A inizio ripresa non stavo avendo le risposte che volevo. Loro hanno cambiato alzando Dorgu a destra, hanno tolto Krstovic mettendo un centrale difensivo come terzino. Pensavano di agire più in ripartenza, mentre noi con dei cambi siamo riusciti a trovare il pareggio e il nostro profilo di gioco. La mossa ha pagato, dobbiamo avere la capacità di adattarci ad ogni contesto. Anche a Torino dovrà essere così”. Un profilo di gioco al quale il mister cagliaritano è arrivato dopo tante prove, alcune andate a buon fine, altre no. Ora comunque la squadra è arrivata ad una linearità nelle prestazioni che ha prodotto risultati anche in termini numerici. In attesa di riscontro. Sulla disposizione in campo non dovrebbero esserci stravolgimenti. Nicola non si discosterà da quel 4-2-3-1 che è stato la chiave di volta della rinascita nelle ultime giornate. Magari con qualche aggiustamento ancora da valutare con raziocinio.