?Non solo calcio giocato. Di questi tempi una società che si rispetti deve avere la capacità di scrutare l’orizzonte, pensando al futuro. Il Cagliari ha mostrato di possedere nelle corde la lungimiranza ed il ds Bonato, dopo le fatiche di gennaio, proverà a capire quale potrà essere la strategia per dare un colpo al cerchio e l’altro alla botte, mantenendo un “fair-play” finanziario che possa reggere anche e soprattutto in futuro. Nella rosa rossoblù sono ben dodici coloro che hanno scadenza contrattuale giugno 2025. Dunque tre mesi abbondanti che possono apparire tanti, ma che in effetti passano senza quasi rendersi conto. Tanto per cominciare si dovrà definire la questione inerente il portiere. Caprile ha mostrato di essere in possesso di quelle doti richieste per un estremo difensore che deve difendere la porta di una squadra in lotta per mantenere la categoria.
La società rossoblù ha il diritto di riscatto e dovrebbe esercitarlo senza tentennamenti anche perchè il livello del giocatore ultimamente è salito in maniera esponenziale tanto da farlo visionare dal tecnico della nazionale azzurra, Luciano Spalletti, il quale ha inviato un proprio osservatore proprio in occasione di Cagliari-Juventus. Il valore di mercato di Caprile di aggira sui 6 milioni di euro. Più complessa la situazione di Gaetano, anch’egli come il portiere di proprietà del Napoli. Il riscatto del trequartista è condizionato dal rendimento che dovrà avere nel corso dell’annata. Per Piccoli (il cui valore non è proporzionato al rendimento visto che si dice si aggiri intorno ai 10 milioni) dovrebbe essere più semplice accordarsi con l’Atalanta, la quale comunque lo lascerà andare senza opporre resistenza soprattutto se otterrà quanto richiesto a livello economico. Su Palomino e Jankto, entrambi in scadenza a giugno, non sarà esercitata l’opzione prevista per un altro anno anzi, l’argentino avrebbe pensato di trasferirsi al Talleres già in questi mesi. Anche per Nicolas Viola la situazione è la stessa dei due e per quest’ultimo gioca un ruolo probabilmente determinante la carta d’identità considerato che a 35 anni è arrivato quasi a fine corsa. Sugli altri cinque rimanenti in scadenza, Adopo, Augello, Marin, Deiola e Mina ci sarà una riflessione definitiva a seconda del rendimento da qui a fine stagione. Solo sul primo (di proprietà dell’Atalanta) c’è il diritto di riscatto.