Per ribaltare il risultato dell'andata a Milano ora per l’Italia serve un’impresa. La qualificazione alle Finals di “Nations League” adesso è legata a un filo

La qualificazione alle Finals di “Nations League” adesso è in salita. La Germania vince in rimonta a San Siro e domenica a Dortmund ci vorrà un'impresa affinchè l’Italia, a giugno, possa aggiudicarsi il trofeo. Peccato perché la rete di Tonali a inizio incontro aveva illuso. I tedeschi, nonostante le assenze di Havertz, Wirtz e Füllkrug, hanno più qualità e soprattutto più esperienza internazionale: Kimmich e Goretzka li trascinano, Nagelsmann azzecca i cambi e nella ripresa va in scena il ribaltone che gela il Meazza. Italia punita oltre i suoi demeriti perché Baumann è più volte decisivo: senza i suoi interventi sarebbe finita diversamente. Resta il fatto che non battiamo i tedeschi ormai dal 2012 (ovvero da 7 incontri) e che adesso abbiamo un problema da risolvere sulle palle inattive, fatali contro la Francia, a novembre, e stasera sul 2-1 di Goretzka. L'inizio è dei tedeschi che palleggiano a tutto campo: nei primi otto minuti la palla ce l'hanno solo loro, ma non riescono a concludere. Alla prima sortita offensiva, invece, l'Italia segna: Bastoni cambia gioco per Barella che verticalizza per Politano. Raum non tiene contro la velocità del napoletano che è abile a servire al centro: Tah non rinvia e Tonali scaraventa in rete l'1-0. Messi a nudo i limiti della formazione di Nagelsmann che fatica in fase di non possesso sulla sinistra, dove Musiala non copre gli inserimenti azzurri. Bravi Spalletti e i suoi uomini a sfruttare la lacuna avversaria. La rete del centrocampista del Newcastle, che si esalta nel suo ex stadio, non cambia però lo spartito tattico e, come se niente fosse successo, la Germania riprende a palleggiare con i due difensori centrali (Tah e Rudiger) più i due mediani (Gross e Goretzka): l'obiettivo è quello di affondare sulle fasce, con Kimmich e Raum, per fare accentrare Musiala e servirlo tra le linee. L’Italia corre un doppio rischio su un colpo di testa alto di Goretzka e su un tiro dello stesso centrocampista del Bayern (parato da Donnarumma), ma la formazione di Spalletti è messa bene in campo: resta compatta nella sua metà campo e concede poco perché Di Lorenzo non sbaglia un intervento, ma anche Bastoni e Calafiori sono sincronizzati alla perfezione. Kimmich e compagni fanno la gara, ma la loro circolazione della palla è lenta e soprattutto l'Italia non è passiva: ci vogliono due interventi importanti di Baumann per evitare il raddoppio di Tonali e di Kean. Insomma, non è un monologo tedesco e all'intervallo siamo noi ad aver tirato più in porta. A inizio ripresa Nagelsmann corregge la squadra togliendo Raum, in costante affanno a sinistra, per inserire Schotterbeck; dentro anche il centravanti Kleindienst per Burkardt, con Sané che va a sinistra e Musiala trequartista. La Germania esce forte dai blocchi e trova subito il pareggio con un cross di Kimmich sul quale l'attaccante del Borussia Mönchengladbach, non contrastato da Bastoni, firma di testa l'1-1. L'Italia sbanda e ci vuole un'uscita di Donnarumma per evitare il 2-1 di Kimmich. La garra di Barella e Tonali non ci fa affondare e Spalletti risistema l'assetto con Ricci per Rovella e Bellanova per Politano. Gli azzurri sembrano più guardinghi e invece nell'arco di una manciata di secondi vanno vicini due volte alla seconda rete: Kean, servito da un colpo di tacco di Tonali, illude San Siro, ma il pallone sorvola la traversa, mentre Raspadori, ancora innescato da Tonali, da ottima posizione si fa parare il diagonale da Baumann. I tedeschi rispondono con un'azione fotocopia dell'1-1, ma stavolta il colpo di testa di Goretzka termina sul fondo. Daniel Maldini, sotto lo sguardo di papà Paolo in tribuna, rileva Raspadori per dare più peso all'attacco e la stanchezza inevitabilmente fa allungare un po' di più le due formazioni. La Germania ci punisce su calcio d'angolo battuto da Kimmich: Goretzka sfugge a Bastoni e di testa insacca. Ancora la palle inattive fatali, come era successo contro la Francia. Baumann evita l'autorete di Kleindienst e dice di no pure a Maldini, quando Spalletti si è già giocato le ultime carte con Lucca e Frattesi dentro per Kean e Barella. L'Italia ci prova ancora, ma i nostri avversari tengono la palla e finiamo anche in dieci per un problema al ginocchio sinistro di Calafiori.

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