La questione della speculazione energetica è al centro di un acceso dibattito in Sardegna. Circa un terzo delle richieste di procedimenti di Valutazione di Impatto Ambientale (VIA) o di provvedimenti unici regionali in materia ambientale (P.A.U.R.), pubblicate nel portale Sardegna Ambiente della Regione Sardegna, riguarda la realizzazione di impianti industriali per la produzione di energia elettrica da fonti rinnovabili. Tuttavia, tutte queste procedure sono attualmente in elaborazione, anche quelle pubblicate di recente.
Italia Nostra Sardegna ha recentemente segnalato alla Presidente della Regione Sarda e all'Assessora della Difesa dell'Ambiente una situazione che definisce come una “strana anomalia”. L'associazione si interroga su come tali richieste possano essere compatibili con le misure di salvaguardia introdotte dall’articolo 3 della legge regionale n. 5/2024.
Questa normativa, varata dal Consiglio Regionale per tutelare il paesaggio e i beni identitari e ambientali dell’isola, prevede il divieto di realizzare nuovi impianti di produzione e accumulo di energia elettrica da fonti rinnovabili.
Italia Nostra Sardegna ha richiesto alla Regione di sospendere i procedimenti autorizzativi per gli impianti in tutto il territorio regionale. L'obiettivo è evitare che il nuovo Piano Energetico Regionale, attualmente in fase di elaborazione, così come la pianificazione paesaggistica e urbanistica prevista dalla legge regionale 5/2024, vengano privati di contenuti operativi. La stessa richiesta è stata avanzata alla Direzione Generale Valutazione Impatti Ambientali del Ministero dell’Ambiente, con la richiesta di dichiarare la non compatibilità ambientale per gli impianti fotovoltaici ed eolici (sia onshore che offshore) soggetti a procedura di Valutazione di Impatto Ambientale nazionale, per i quali l’Associazione ha presentato osservazioni contrarie alla loro realizzazione.
La legge regionale 5/2024 rappresenta un passo importante per la salvaguardia ambientale in Sardegna, ma la sua efficacia rischia di essere compromessa se le richieste di autorizzazione per nuovi impianti non verranno sospese. La preoccupazione principale di Italia Nostra Sardegna è che, senza una chiara applicazione delle misure di salvaguardia, possa proliferare la speculazione energetica a danno del paesaggio e dell’ambiente.
Rimane ora da vedere come la Regione Sardegna e il Ministero dell’Ambiente risponderanno a queste istanze. La sospensione dei procedimenti autorizzativi e la dichiarazione di non compatibilità ambientale per i nuovi impianti sono passi necessari per garantire che la pianificazione energetica e ambientale dell’isola possa procedere in modo sostenibile e rispettoso delle nuove normative.