C’è un’aria pesante tra gli agricoltori e gli allevatori sardi in queste ore. Gli anticipi della PAC 2024, tanto attesi e previsti per oggi e domani, rischiano di trasformarsi in un disastro gestionale senza precedenti. Secondo il Centro Studi Agricoli, presieduto da Tore Piana, circa 5.000 aziende dell’isola vedranno i propri pagamenti ridotti drasticamente o, peggio ancora, bloccati del tutto. E la causa? Non un evento naturale, non una crisi di mercato, ma un algoritmo.
Sì, avete capito bene: un sistema di controllo implementato da AGEA, supportato da un’Intelligenza Artificiale, sembra aver deciso che terreni da sempre pascolati, spesso ricchi di cespugli, siano improvvisamente diventati “bosco”.
Il risultato? Terreni che non possono più ricevere i titoli PAC, con un impatto devastante sui bilanci di chi si spacca la schiena ogni giorno per mandare avanti un’attività agricola o zootecnica.
Tore Piana non usa mezzi termini: “Il sistema applicato alla carta dei suoli è fallimentare. Trasforma la realtà in anomalie inesistenti, causando mancati pagamenti e tagli inaccettabili per le aziende.” Il CSA ha già partecipato a un incontro a Roma con AGEA, durante il quale si è deciso di abbandonare questo sistema di controllo malfunzionante e tornare a quello di due anni fa. Una mossa che, si spera, permetterà di risolvere il 90% delle anomalie entro cinque giorni, con un nuovo aggiornamento fissato per il 2 dicembre.
Tuttavia, l’attesa è una condanna per gli agricoltori sardi. “La politica regionale è silente e assente,” accusa Piana, chiedendo all’assessore regionale all’Agricoltura un intervento immediato su ARGEA per garantire che i pagamenti mancanti vengano recuperati entro i primi giorni di dicembre.
Ma non finisce qui. Il CSA sta già preparando una modulistica per sollecitare interventi urgenti e ha convocato un pool di avvocati per verificare se ci siano gli estremi per azioni legali. È l’ennesima dimostrazione che la tecnologia, se mal gestita, può diventare una trappola anziché una risorsa. Per gli agricoltori sardi, intanto, la pazienza è finita.