La tensione nei Progressisti è esplosa. Gianfranco Satta, assessore regionale all’Agricoltura, non ha risparmiato critiche al partito, accusandolo di decisioni prese senza confronto e di una gestione interna che ha creato disorientamento tra militanti ed elettori. La miccia si è accesa a Nuoro, durante l’assemblea che ha nominato Fabrizio Beccu e altri fedelissimi dell’ex sindaco Soddu senza alcuna discussione nei tavoli della coalizione. «Scelte compiute ignorando gli organi direttivi – ha dichiarato Satta – che necessitano di una seria riflessione politica».
Ma la frattura interna si è già allargata oltre i confini del partito.
Il Centro Studi Agricoli ha preso posizione pubblicamente, con un post su Facebook, chiedendo senza mezzi termini che Satta lasci la delega all’Agricoltura: «Pensiamo che forse sia meglio che l’assessore lasci la delega all’Agricoltura e vada a ricoprire un incarico più confacente». Parole che pesano, specie in un momento in cui il settore agricolo si aspetta risposte rapide e concrete.
Satta, nella sua nota, ha parlato di un «malessere condiviso da molti compagni» e ha annunciato che con il coordinamento provinciale di Sassari saranno prese decisioni per salvaguardare la chiarezza e la coerenza del progetto politico all’interno della giunta Todde. Il problema, però, sembra essersi già aggravato. Le nomine decise a Nuoro hanno alimentato sospetti su possibili spaccature tra i Progressisti e la coalizione di governo. Anche la presidente della Regione, Maria Antonietta Todde, ha mostrato il suo disappunto, chiedendo spiegazioni al gruppo dirigente per capire se le divergenze possano compromettere la stabilità della giunta.
Nel frattempo, il post del Centro Studi Agricoli non passa inosservato. Dietro alla richiesta di rimuovere Satta si cela il malcontento di una parte del settore agricolo che si sente trascurato. La gestione delle vertenze agricole, tra cui il problema degli idonei Laore ancora in attesa di risposte, è una questione che il Centro Studi Agricoli ha già sollevato in passato e che ora torna prepotentemente in evidenza come per l'eterna lotta dei fondi PAC.
L’eventuale dimissione di Satta potrebbe avere conseguenze serie sulla giunta regionale. Senza un assessore stabile all’Agricoltura e con i Progressisti divisi, la presidente Todde rischia di trovarsi davanti ad una ennesima crisi politica non facile da gestire. Se le tensioni non verranno ricomposte, lo scontro tra partito e giunta potrebbe trasformarsi in una frattura insanabile.