Il 21 marzo da trent'anni a questa parte non è solo il primo giorno di primavera: è anche la data in cui l’Italia civile si raccoglie per ricordare le vittime innocenti delle mafie. La Giornata della Memoria e dell’Impegno, promossa dall’associazione Libera di don Luigi Ciotti, nacque nel 1996 con l’obiettivo di tenere vivo il ricordo di chi ha pagato con la vita il prezzo della legalità, e di trasformare la memoria in un atto collettivo di responsabilità.
Ogni anno vengono letti ad alta voce, in tutta Italia, i nomi delle oltre mille vittime innocenti di mafia: giudici, giornalisti, politici, attivisti, bambini, semplici cittadini, colpevoli solo di trovarsi nel posto sbagliato al momento sbagliato, o di aver detto un “no” troppo coraggioso. L’iniziativa, nel tempo, è cresciuta fino a diventare una giornata ufficialmente riconosciuta dallo Stato italiano con la legge n. 20 del 2017.
Nel 2025 si celebra dunque la trentesima edizione, con iniziative diffuse in tutta Italia. Anche ad Alghero, la riflessione attraversa le istituzioni. A esprimersi è Beatrice Podda, capogruppo di Futuro Comune in Consiglio comunale, che con parole nette richiama la necessità di un impegno concreto.
«Ricorre oggi la XXX Giornata della Memoria e dell'impegno in ricordo delle vittime innocenti di mafia. Dobbiamo trasformare il ricordo in impegno concreto, in scelte quotidiane e politiche coraggiose che rendano le nostre comunità più sicure, trasparenti e consapevoli».
Per la giovane consigliera algherese, il terreno del contrasto alle mafie non si gioca solo sul piano repressivo, ma soprattutto su quello culturale.
«Per contrastare il fenomeno delle mafie è necessario promuovere opportunità educative, spazi di aggregazione culturali e servizi sul territorio che contribuiscano a formare menti critiche e coscienze vigili. Il contrasto all'istigazione parte dai banchi di scuola: parlare di mafia nelle scuole, ai giovani, perché cultura, parole e idee possono cambiare il mondo».
Non manca infine un appello alle istituzioni, affinché siano protagoniste attive nella promozione della legalità.
«L'impegno contro la criminalità organizzata è una responsabilità collettiva. Come Istituzioni abbiamo il dovere di tenere alta l'attenzione nella costruzione di una società basata sui principi di legalità e giustizia. Lo dobbiamo a noi stessi, alle future generazioni, alle vittime innocenti della mafia, a uomini e donne servitori e servitrici fedeli dello Stato».
Una voce che, da Alghero, si unisce a quelle che in tutta Italia chiedono che la memoria non sia un gesto rituale, ma un impegno quotidiano.