Salvate il soldato Colle del tormento

Qualcuno vuole la testa di Lo Re

Parole, parole, parole, parole d'amor proprio

  Alghero e la politica sono una cosa sola. In fondo gira voce che gli algheresi siano mandroni da sempre, come i politici. È chiaro che ci dovesse essere un collegamento. Ma una cosa che si riesce bene a fare è tramare, creare film. Stesse caratteristiche, stessa vicinanza concettuale.

  I problemi nascono da lontano: un po' la decadenza della Todde, un po' il palazzo dei congressi, un po' la piscina scoperta, un po' Lo Re, un po' il Pifferaio Latino, un po' le partecipate vissute "con passione" ma nel vero senso della parola.

  Ragazzi, qui si va giù pesante. Lo Re è sulla graticola. Biancaneve e il Redivivo ne hanno chiesto la testa: una per le dichiarazioni contro la Todde, amica delle botteghe oscure mazziniane, l'altro perché gli hanno toccato la partecipata del cuore. E poi non è certo un personaggio come Lo Re: no, lui rimane sempre all'ombra di San Marco.

  Pare che anche altri vogliano la testa di Lo Re, compreso l'Africano che negli ultimi mesi si sta facendo più spiritoso. Solo che gli hanno detto che anche il suo assessore "scopatore" è sulla graticola e, alla fine, potrebbe toccare anche a lui, "scopato". E allora ha smesso di sorridere, chiedendo l'aiuto dell'ex Mimmì. Ormai, dopo l'ennesima bagarre con Fratelli Coltelli e gli attacchi al Pifferaio, ha tolto le vesti del campagnolo fischiettante e amante delle fragole e ha messo l'abito istituzionale, trasformandosi nel Presidente Togliattino. Chiediamo licenza a Junivelt: siamo sicuri che avrebbe apprezzato. Un Presidente che va come un treno ma non ad idrogeno. Ne è d'accordo anche l'assessore Mortadella.

  A proposito degli amici delle botteghe oscure mazziniane, è tornato sulla cresta dell'onda – o potremmo dire sospinto dal Maestrale – pure il Monsignore, nell'affannosa carica di "bambinaio". In fondo ne abbiamo bisogno, dati tutti gli scazzi puerili del consiglio comunale.

  Il Pifferaio è stato attaccato pure da Mario Knowi, niente di meno, che ormai fuori dalla politica fa le veci di un presidente della Repubblica, Einaudi, ha detto qualcuno, e dispensa consigli e critiche manco troppo velate ai meriti che si sta prendendo il nostro "scrittore di storie". L'uomo che cambierà non solo il volto di Alghero, ma di tutto il globo terracqueo: il buon Pifferaio che ha risposto piccato a tutte le critiche degli ultimi giorni, poi difeso in extremis dal Presidente Togliattino. Solo che Pif è così: lo salvi da una cosa e lui si ributta a pesce il giorno dopo su un'altra, approvando il bilancio e ringraziando il lavoro delle botteghe oscure mazziniane. E gli altri del consiglio, in coro, hanno pensato: "Oh ballà, guarda che a non fare un pic non siete solo voi, datevi una calmata". Sta facendo più casino dell'Italo locale, il che è tutto dire. Prendergli la scena sembrava impossibile e invece...

  Intanto, a Calabona è stato avvistato un ormai definibile piccolo Lo Re intento a sminare il terreno. È proprio lui, il Colle del Tormento. Da quando gli hanno detto che forse gli aprono la "scorsella" della borsa, è andato in pellegrinaggio nelle terre innominate e innominabili. Lì la lottizzazione non si può fare: è peggio che cercare di togliere l’anello del potere a Gollum/Sméagol. Citiamo Il Signore degli Anelli perché, dopo la Costituzione, ormai è il documento più importante della politica italiana. Ovviamente, in italiano: in inglese è troppo difficile.

  Ma ritorniamo a Colle: da quando ha votato favorevolmente al diniego della lottizzazione, ha paura di rimetterci dei soldi e, da buon algherese, vuole vederci chiaro e non perdere la munera. Mica sono tutti come Lo Re, che rinuncia al gettone di presenza delle commissioni annullate e trasparenti. Non sono mica tutti eroi. Nel caso di Colle, pare che non si candiderà mai più dopo l’assustu. E anche perché, va bene votarsi alla politica, ma pure al martirio no, soprattutto quando di mezzo c’è la munera. I gettoni di presenza però li acchiappano sempre, eh: due pesi e due misure. Chissà cosa penserà Susanna di queste intemerate di Colle, lei che è una maestra senza voce. E chissà cosa penserà Ramon dei suoi pupilli. 

  Girano voci che anche Lu Bisbà voglia fare un passo indietro: troppa fatica in consiglio, le sedie del Quarter sono troppo scomode. Lui, solitamente, non parla mai, un po’ come l’Undertaker giallorosso che non parla mai. Ma quando Lo Re ha parlato dei vigili del fuoco in accordo, stranamente, con il coordinamento maschile, femminile e neutro di OC, per dare voce a un compare, ha scritto una nota stampa sgrammaticata, risvegliandosi dal torpore. La politica per la gente è uguale alla politica per gli amici.

  Per il resto, il campo largo si sapeva che era troppo largo. Il mattatore e grillo parlante è sempre Lo Re, che fa baraglie su tutto. Lui ha detto che tira dritto. Qualcuno gli ha detto: "Eh, ma attento alla convergenza, che sembra che il volante tiri leggermente a destra". Hanno scoperto l’acqua calda: Lo Re è un destrorso da sempre. Basta vedere con quali altre bande si era avvicinato: inutile fare l’elenco. Non ci voleva la vista d’aquila dei commentatori politici alla giornata.

  Ma ad Alghero sono tutte star: da chi fa i dolci a chi dà le notizie, sono tutti importanti e di gran carriera. Tutti di corsa, ma stanno fermi, con la mandronite e cialtronite a fare da bellissimo sfondo. Si salvi chi può, ma senza muoversi troppo, mi raccomando.

Politica

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