L'osservatorio di Guerrini: Sono nato povero, morirò povero

IL MIO OSSERVATORIO (5868). Sono nato povero. Morirò povero. Per mia scelta. Non andrò in cimitero, per il mio ultimo viaggio, da benestante. Sarò umilmente senza le mie proprietà. Frutto del mio lavoro. La casa di famiglia, la casa al mare. Ho perso la prima nelle vicende coniugali. L'altra l'ho donata. Ormai, anche in quella sono straniero in patria. L'abitazione in cui vivo oggi è frutto della liquidazione Rai e della pensione. Perché ho dovuto accendere un mutuo. Ed è già intestata peraltro ad una mia figlia. Nella mia vita ho lavorato sodo. Sin quando era un cucciolo di casa. Il mio primo datore di lavoro è stato l'angelo di ogni famiglia. La mia mamma. Facevo le commissioni. Andavo anche al mercato vecchio di Cagliari, quello del Largo Carlo Felice. Che oggi non esiste più. Ho avuto la passione per la radio. Fin da bambino. E cominciai a collaborare con la Sede Rai di viale Bonaria che avevo appena 15 anni. Ho fatto strada, contemporaneamente, anche all'Unione Sarda. Da inviato speciale. Nella primavera del 1965 fui convocato dall'amministratore del giornale, Roberto Sorcinelli (personaggio di grande signorilità e umanità). Mi propose l'assunzione. Fatto non secondario. Visto che era il più importante quotidiano della Sardegna. Gli dissi che stavo per essere assunto in Rai. Mi rispose: se non ti prendono, torna da me: entrerai all'Unione. Lo ringraziai di cuore. Di lì a poco la Rai mi comunicò che, in seguito ad una vertenza sindacale nazionale, sarei stato assunto. Il Direttore della sede di Viale Bonaria, il piemontese Giangiorgio Gardellin, mi inviò per l'occasione un caloroso telegramma: dal primo agosto sarai un nuovo schiavo, benvenuto! Era il sogno della mia vita. E l'inizio del mio percorso nella azienda radio televisiva di Stato. Verso la quale, per le esperienze professionali e umane vissute, conserverò sinché campo una profonda riconoscenza. In Rai credo di essere stato valutato come un buon lavoratore. Considerati gli incarichi che ho avuto da direttori come Sergio Zavoli, Andrea Barbato, Antonio Ghirelli. Nelle redazioni di Roma, Napoli e Milano. E da inviato speciale. In giro per il mondo. Il lavoro è il mio grande hobby. Non posso farne a meno. Per questo, ancora oggi, sono al servizio del pubblico. Con questa creatura informativa. Cresciuta incredibilmente. Grazie alla vostra attenzione. La mia vera pensione arriverà soltanto quando me lo chiederà il Signore. Buona domenica. Mario Guerrini.

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