Trump e le nomine simbolo: dalla NASA alla Small Business Administration
Il ritorno di Donald Trump alla Casa Bianca segna un cambio di passo nella strategia delle nomine. Jared Isaacman, imprenditore miliardario e veterano del turismo spaziale, è stato designato capo della NASA. Una scelta che parla direttamente alla base trumpiana: Isaacman non solo incarna l’ideale dell’uomo che si fa da sé, ma è anche un imprenditore legato al complesso militare-industriale, essendo il fondatore di Draken International, una società che addestra piloti per le forze armate americane.
Parallelamente, Trump ha scelto Paul Atkins, ex commissario della Securities and Exchange Commission (SEC), per guidare l’agenzia. Atkins, noto per il suo approccio favorevole alla deregolamentazione, succede a Gary Gensler, il cui mandato era stato caratterizzato da un maggiore interventismo nei mercati.
Infine, Kelly Loeffler, ex senatrice della Georgia e grande finanziatrice della campagna elettorale repubblicana, guiderà la Small Business Administration. Una nomina che ribadisce il peso del denaro e della fedeltà politica nell’architettura del potere trumpiano.
New York e la sicurezza: un CEO assassinato sotto i riflettori
L’assassinio di Brian Thompson, CEO di UnitedHealthcare, scuote Manhattan. Il video dell’omicidio, diffuso sui social, mostra un killer agire a sangue freddo, colpendo la vittima alle spalle e poi a terra. Gli investigatori hanno recuperato una bottiglia e un telefono, potenziali chiavi per risalire all’assassino. L’episodio alimenta il dibattito sulla sicurezza in una città che resta simbolo di opportunità e pericolo.
Sparatoria in California e accoltellamenti a Vancouver: il nodo della violenza
Gli Stati Uniti e il Canada sono uniti da una tragica sequenza di eventi. In California, un uomo armato ha ferito due bambini in una scuola elementare prima di togliersi la vita. In Canada, a Vancouver, un’aggressione con coltello ha visto diverse persone ferite, con la polizia che ha abbattuto l’assalitore. Due episodi che riaccendono il dibattito sulla gestione della sicurezza pubblica e sulla prevenzione della violenza.
Migranti e Paesi terzi: la nuova frontiera dell’amministrazione Trump
La nuova amministrazione Trump sta lavorando a un piano controverso per deportare migranti in Paesi terzi quando le nazioni d'origine si rifiutano di accoglierli. Tra le destinazioni ipotizzate ci sono Panama, Grenada e Turks e Caicos, ma le Bahamas hanno già respinto l’offerta. Questo progetto, se attuato, potrebbe avere conseguenze umanitarie di vasta portata, dislocando migliaia di persone in Paesi con cui non hanno alcun legame.
La nuova presidenza Trump si muove rapidamente su più fronti, ridisegnando equilibri interni e internazionali. Le nomine strategiche, le politiche migratorie e i crescenti problemi di sicurezza mettono in luce una nazione divisa tra innovazione, forza e fragilità.