30.04.2025 San Giuseppe Benedetto Cottolengo: Un Faro di Carità e Provvidenza nel XIX Secolo

San Giuseppe Benedetto Cottolengo (1786-1842) emerge come una delle figure più significative del cattolicesimo sociale dell'Ottocento, fondatore della Piccola Casa della Divina Provvidenza a Torino. La sua opera, radicata in una fede incrollabile nella Provvidenza divina, rivoluzionò l'assistenza ai marginalizzati, combinando innovazione organizzativa e dedizione mistica. Questo rapporto esplora la sua vita, il contesto storico-politico del Piemonte post-napoleonico, i principi teologici della sua azione caritatevole, l'evoluzione istituzionale della Piccola Casa e l'eredità contemporanea in ambito socio-sanitario. L'analisi si basa su documenti agiografici, studi storici e fonti primarie legate alla sua canonizzazione (1934), evidenziando come il modello cottolenghino anticipi concetti moderni di welfare inclusivo. Nato a Bra (Cuneo) il 3 maggio 1786, primogenito di una famiglia borghese con dodici figli, Giuseppe Benedetto Cottolengo visse un'infanzia segnata dalla morte precoce di sei fratelli, esperienza che forgio` la sua sensibilita` verso la sofferenza. Ordinato sacerdote nel 1811, completo` gli studi teologici all'Universita` di Torino (1816), distinguendosi per l'approccio pastoralmente innovativo. Gli anni giovanili coincisero con le turbolenze napoleoniche, che ridisegnarono l'assetto ecclesiastico piemontese, spingendolo a ricercare una sintesi tra obbedienza istituzionale e risposta concreta alle emergenze sociali. L'episodio decisivo avvenne il 2 settembre 1827, quando assistette una donna incinta affetta da tubercolosi, rifiutata da tutti gli ospedali torinesi. La morte della donna e della neonata lo convinse della necessita` di creare una struttura aperta a tutti gli esclusi, senza distinzioni di patologia o condizione sociale. Questo evento, interpretato come una chiamata divina, segno` l'inizio della Piccola Casa della Divina Provvidenza, inaugurata nel 1828 in via Palazzo di Città. La Piccola Casa si distinse per l'approccio olistico: non semplice ospizio, ma comunita` integrata dove malati cronici, disabili, orfani e senzatetto trovavano assistenza medica, educazione e sostegno spirituale. Cottolengo introdusse innovazioni rivoluzionarie: Accesso incondizionato: Nessuno veniva rifiutato, nemmeno i casi considerati "inguaribili" o socialmente pericolosi.Autogestione provvidenziale: Rifiutando pianificazioni economiche, si affidava alle donazioni spontanee, convinto che "la Provvidenza sa tenere i registri meglio di noi". Integrazione lavoro-terapia: Gli ospiti partecipavano ad attivita` produttive (sartoria, falegnameria), anticipando moderne pratiche di riabilitazione.Tra il 1832 e il 1842, la Piccola Casa crebbe da una singola struttura a un complesso di 14 edifici, includendo:Infermerie specializzate: Separate per patologie (epilessia, sordomutismo), con personale formato. Istituti educativi: Scuole per sordomuti, orfanotrofi maschili e femminili, asili per bambini poveri. Comunita` religiose: Nel 1833 fondo` i Fratelli Cottolenghini e le Suore Vincenzine, ordini dediti alla gestione operativa. L'opera di Cottolengo si sviluppo` parallelamente alla prima industrializzazione piemontese, caratterizzata da migrazioni rurali, sfruttamento operaio e assenza di reti di sicurezza sociale. Torino, capitale del Regno di Sardegna, vedeva crescere il numero di "scarti" sociali: invalidi di guerra, vedove, orfani e malati cronici esclusi dal nascente sistema ospedaliero. In questo scenario, la Piccola Casa rappresento` una risposta alternativa sia alla carita` tradizionale sia al laissez-faire liberale, guadagnando il sostegno di figure come Camillo Benso di Cavour. Nonostante le tensioni con alcuni settori della curia torinese, preoccupati dalla sua indipendenza gestionale, Cottolengo ottenne il riconoscimento ufficiale nel 1833 da re Carlo Alberto, che dichiaro` l'ente "morale", garantendogli protezione legale. Questo legame con la monarchia sabauda facilito` l'espansione transnazionale, con fondazioni in Svizzera e Florida gia` nel XIX secolo. La devozione a san Giuseppe, proclamato patrono della Piccola Casa, rifletteva la ricerca di un modello paterno e laborioso, mentre il titolo "Divina Provvidenza" rimandava alla fiducia mariana nel disegno divino. Questa duplice intercessione sostenne l'opera durante crisi finanziarie ed epidemie, come il colera del 1831. Cottolengo mori` di tifo a Chieri il 30 aprile 1842, lasciando un'opera che assisteva 1.300 persone. La guida passo` a Lorenzo Granetti, che ne preservo` il carisma, espandendo le missioni in India (1880) e Kenya (1950). Oggi la Piccola Casa conta 35 sedi in Italia e 15 all'estero, con 1.700 assistiti e 1.200 volontari. Beatificato nel 1917, Cottolengo fu canonizzato da Pio XI il 19 marzo 1934, durante lo stesso concistoro di Giovanni Bosco. La motivazione ne sottolineo` l'"eroicita` delle virtù" e il ruolo di precursore del welfare moderno, capace di coniugare efficienza organizzativa e contemplazione. La sfida odierna consiste nel tradurre questi principi in contesti secolarizzati, mantenendo intatta la radicalita` dell'accoglienza. Come osservato da papa Francesco durante la visita del 2015, "il Cottolengo non e` un museo, ma un cantiere aperto dove si costruisce la civiltà dell'amore".

Cultura

29 Aprile: Santa Caterina da Siena
Santa Caterina da Siena, nata Caterina di Jacopo di Benincasa nel 1347 a Siena e morta a Roma nel 1380, rappresenta una delle figure più emblematiche del misticismo cristiano medievale. Terziaria domenicana, teologa autodidatta e diplomatica ante litteram, la sua vita si intrecciò con le tumultuose vicende politiche e religiose del XIV secolo, segn...

GREMIO degli ORTOLANI  FESTA PATRONALE della MADONNA di VALVERDE a SASSARI – Aprile 2025
L’antico Gremio degli Ortolani di Sassari è in festa; e per questo fine settimana onorerà la propria patrona Nostra Signora di Valverde, come da secoli di tradizione, fedeltà e amorevole cura, attraverso una serie di appuntamenti religiosi. Il giorno giovedì 24 aprile 2025 alle ore 16:30 presso la chiesa di San Francesco si provvederà alla vesti...

The Beatles: fab four e rivoluzione musicale
I Beatles, formati a Liverpool nel 1960, sono stati una delle band più influenti e celebrate nella storia della musica. La formazione classica comprendeva John Lennon alla chitarra ritmica e voce, Paul McCartney al basso e voce, George Harrison alla chitarra solista e voce, e Ringo Starr alla batteria. Il loro stile unico e la capacità di s...

Francesco, l'uomo che portò la strada in Vaticano: un'eredità di umiltà e coraggio
Francesco, l'Uomo che Portò la Strada in Vaticano: Un'Eredità di Umiltà e Coraggio Francesco... semplicemente Francesco. Un nome simbolo di umanità e coraggio. Un uomo che ha saputo portare la strada, la vita vera, dentro le mura vaticane. Un reporter, testimone di tante storie, non può che ammirare chi, pur nel vertice del potere, ha saputo resta...

Pink Floyd: pionieri del rock psichedelico e progressivo.
  I Pink Floyd, formati a Londra nel 1965, sono stati una delle band più influenti e innovative nella storia della musica. La formazione originale comprendeva Syd Barrett alla chitarra e voce, Roger Waters al basso, Nick Mason alla batteria e Richard Wright alle tastiere. Nel 1968, David Gilmour si unì alla band, sostituendo Barrett che ...

Domenica di Pasqua in Sardegna: sincretismo religioso e identità culturale
La domenica di Pasqua in Sardegna non è semplicemente una celebrazione liturgica, ma un palcoscenico dove storia, fede e identità si intrecciano in un rito collettivo che travalica i confini del sacro. Tra i vicoli acciottolati dei borghi medievali e le piazze assolate delle città costiere, l’isola rivive ogni anno un dramma teologico che affonda l...

Sabato Santo in Sardegna: storia e tradizioni
La Settimana Santa in Sardegna rappresenta un intreccio unico di devozione popolare, tradizioni secolari e influenze culturali, con il Sabato Santo che emerge come giorno carico di simbolismo e rituali profondamente radicati. Questo periodo, noto in sardo come *Sàbudu Santu*, segna il passaggio dal lutto della Passione alla gioia della Resurrezione...

Venerdì Santo - Passione del Signore storia e tradizione in Sardegna
Il Venerdì Santo, giorno in cui la Chiesa Cattolica commemora la Passione e la Crocifissione di Gesù Cristo, è vissuto in Sardegna con particolare intensità e attraverso riti e tradizioni profondamente radicati nella storia e nella cultura dell'isola. Queste celebrazioni sono parte integrante della Settimana Santa (Sa Chida Santa) sarda, famosa per...