Il Consiglio regionale della Sardegna ha approvato il rendiconto dell'anno 2024. Una lettura asciutta dei numeri racconta più di tante dichiarazioni: oltre 93 milioni di euro sono stati spesi per stipendi, rimborsi e vitalizi ai consiglieri.
A illustrare i dati in aula è stato il consigliere questore anziano, Lorenzo Cozzolino (Oc). Le indennità e i rimborsi corrisposti nel 2024 sono ammontati a 78,5 milioni, mentre per i vitalizi si sono spesi 14,7 milioni, con un leggero calo di 114mila euro rispetto all'anno precedente.
Dal lato delle entrate, l'amministrazione consiliare ha accertato 98,6 milioni e registrato spese complessive per 74,3 milioni. Le entrate principali derivano dal contributo ordinario al funzionamento, stanziato dal bilancio regionale, pari a 76 milioni di euro, oltre a 119mila euro provenienti dall'Agcom per funzioni delegate.
Nel bilancio, le riscossioni effettive superano 92 milioni, mentre i crediti da riscuotere – i cosiddetti residui attivi – ammontano a 6,25 milioni. Sul fronte opposto, i pagamenti effettuati raggiungono i 73 milioni, con residui passivi pari a 6,9 milioni.
Cozzolino ha ricordato anche le misure di contenimento adottate nel tempo: la legge regionale 9 del 2014 ha ridotto il trattamento economico dei consiglieri. Oggi, ogni eletto percepisce 6.600 euro lordi al mese, più 3.850 euro di rimborso forfettario. L'indennità aggiuntiva per il presidente della Regione e del Consiglio si attesta a 2.500 euro mensili lordi; i membri della Giunta regionale ricevono invece 1.200 euro aggiuntivi. Nessun ulteriore extra per altri incarichi.
Infine, un'altra voce di spesa non trascurabile riguarda il personale. I dipendenti consiliari costano 7,5 milioni di euro, mentre il personale assegnato ai gruppi consiliari incide per 1,78 milioni.
Numeri secchi, che fotografano una macchina istituzionale che, nonostante i tagli, continua a costare cara.