Dal 5 al 7 aprile

"Non solo lesbiche" a Cagliari

Nona edizione

  Per il nono anno consecutivo, ARC organizza Non Solo Lesbiche, che si prepara a portare a Cagliari una tre giorni all’insegna di confronto, attivismo e socialità. Nato con il nome “Le lesbiche si raccontano”, questo festival queer e transfemminista negli anni si è confermato un momento fondamentale non solo per esplorare le molteplici sfaccettature dell’identità di genere e dell’orientamento sessuale e romantico, ma anche per indagare altre oppressioni e celebrare altre lotte in un’ottica intersezionale. Anche quest’anno Non Solo Lesbiche non si smentisce e va oltre il suo nome affrontando il tema del Sardismo e Meridionalismo, proponendo uno sguardo queer, femminista e decoloniale per indagare i percorsi in comune e le peculiarità di queste lotte, le discriminazioni individuali e l'oppressione sistemica, con l’intento di riappropriarsi di una narrazione che spesso delegittima le voci delle persone sarde e meridionali. 

  Il festival si aprirà venerdì 5 aprile alle 20:00 nella sede ARC di via Falzarego 35, presentando una stimolante discussione sul tema del Turismo nelle isole con Claudia Fauzia, fondatrice e presidente dell’associazione Malafimmina, e Benedetta Pintus, giornalista e attivista. Quando e come la Sardegna e la Sicilia sono diventate mete turistiche "esotiche"? In che modo il turismo, soprattutto quello di massa, influenza l'economia locale e le comunità residenti? Queste sono solo alcune delle domande che verranno affrontate attraverso un dialogo aperto e coinvolgente, esplorando criticamente questo argomento per comprenderne le implicazioni sociali, economiche e culturali. Il secondo evento, vero fulcro del festival, sarà il convegno Nosu e is atr?s, in paris - Uno sguardo queer su Sardegna e Meridione, che si terrà sabato 6 aprile alle ore 16.30 nella Sala Conferenze dell’EXMA, in via San Lucifero 31. A Claudia Fauzia e Benedetta Pintus si uniranno Ester Cois, sociologa e ricercatrice e Davide Curcuruto, sociolog? e attivista, e indagheranno il tema proposto partendo da un confronto sui punti di contatto e le differenze tra la lotta sardista e quella meridionalista. 

  Con diversi approcci, da quello storico e sociologico a quello proprio dell’attivismo, l? ospiti approfondiranno le questioni dell’emigrazione, dell’intersezione con le lotte queer e femministe, degli stereotipi e del diritto all’abitare, cercando di scardinare la narrazione dominante e stimolare una nuova consapevolezza. Durante il convegno sarà disponibile la traduzione nella Lingua Italiana dei Segni. La giornata di sabato continuerà nello spazio dell’EXMA con l’aperitivo in collaborazione con Radio X Social Club alle 19.30, accompagnato dalla musica delle Ghetto Milkshake, Nikka de Le Borlotti e Velvet Uzi. Domenica dalle 15.30, nella sede ARC di via Falzarego 35, il pomeriggio sarà animato da Giogaus impari!, un momento di giochi e socialità. Oltre ai classici giochi di società, verranno proposti giochi a tema Sardegna, come Sgrunt e Tancas, oltre a una partita speciale di Trivial che permetterà all? partecipanti di testare le proprie conoscenze sulla Sardegna, con categorie come tradizioni, cultura, lingua, e molte altre. Domenica alle 19.30, sempre nella sede ARC, chiuderà il festival l’approfondimento Antimilitarismo sardo, con A foras, il movimento di comitati, collettivi, associazioni, realtà politiche e individui che si oppongono alle servitù militari in Sardegna. Ripercorrendo la storia del militarismo, nel corso della discussione se ne scaveranno alcuni aspetti, a partire dai costi umani e ambientali, le forme di oppressione associate e soprattutto le possibili strategie, presenti e future, per contrastarlo. L? ospiti Ester Cois (pronomi femminili). Presidente Nazionale della Conferenza degli organismi di parità di tutte le università italiane (Counipar), Prorettrice con delega per l'uguaglianza di genere e coordinatrice del Centro Interdisciplinare d'Ateneo per gli studi e le ricerche sul genere (CEING) dell’Università degli Studi di Cagliari, è PhD in Sociologia del genere e della famiglia, e sociologa del territorio. È managing editor della rivista internazionale Sociologica. International Journal for Sociological Debate. I suoi interessi di ricerca si focalizzano sulle disuguaglianze di genere nell'uso dello spazio pubblico e sui processi di rigenerazione e inclusione sociale in ambito urbano e rurale. Davide Curcuruto (pronomi maschili, femminili e neutri). 27 anni, fiera frocia terrona ha studiato Sociologia e Studi di genere emigrando fra Bologna e Berlino. Militante del Laboratorio Smaschieramenti, Rivolta Pride e Stati Genderali si occupa di studiare e co-costruire una prospettiva meridionalista queer che metta insieme l'autodeterminazione di classe, genere e territorio. Claudia Fauzia (pronomi femminili). Fondatrice e Presidente dell'Associazione Malafimmina, ha una solida formazione in economia, ampliata con un master in Studi di genere. Project Manager e consulente specializzata in Diversità e Inclusione, la sua ricerca e il suo attivismo fondono insieme femminismo e questione meridionale. Il suo campo di expertise si concentra sugli studi sul Sud, di cui esplora il potenziale rivoluzionario come spazio di lotta ai margini del potere. Ama il reggaeton femminista e le panelle siciliane. Nel 2022 il suo impegno per il riconoscimento dei diritti umani le è valso il premio Rosa Parks. Benedetta Pintus (pronomi femminili e neutri). Giornalista e attivista, nel 2014 ha fondato la webzine transfemminista Pasionaria.it e nel 2019 ha pubblicato il libro Siamo marea. Come orientarsi nella rivoluzione femminista. Negli ultimi anni si è occupata di questione sarda e su Menelique Magazine ha pubblicato gli articoli Il ritorno delle brùscias, sulla diaspora femminile sarda, e Il vostro paradiso è la nostra casa, sulla turistificazione della Sardegna. A Foras è un’assemblea composta da comitati, collettivi, associazioni, realtà politiche e individui che si oppongono all’occupazione militare della Sardegna. È aperta e inclusiva e lotta per il blocco delle esercitazioni, la completa dismissione dei poligoni, il risarcimento delle popolazioni da parte di chi ha inquinato e la bonifica dei territori compromessi.

Cronaca

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