Il Centro Studi Agricoli (CSA), guidato dal presidente Tore Piana e dal vicepresidente Stefano Ruggiu, è tornato a far sentire la propria voce con una serie di incontri tenuti ieri a Roma, dove sono stati discussi i ritardi nei pagamenti PAC (Politica Agricola Comune) e le problematiche legate alla gestione dei fondi da parte di ARGEA e della società Leonardo Spa. Al centro delle preoccupazioni, le centinaia di pratiche non saldate risalenti agli anni 2018-2019 e i ritardi nei pagamenti del quarto acconto del primo pilastro PAC, previsti non prima della seconda metà di febbraio 2025.
Durante gli incontri, è emerso che la gestione dei controlli affidata in appalto a Leonardo Spa ha ridotto l’autonomia operativa di ARGEA, con gravi conseguenze per la liquidazione delle pratiche.
Si aggiungono le anomalie legate all’uso della carta dei suoli e ai criteri di trasparenza nei bonifici, che rappresentano un ulteriore ostacolo per agricoltori e allevatori. Il CSA ha sollevato la necessità di interventi tempestivi per evitare che i fondi PAC rimangano bloccati, chiedendo soluzioni radicali.
In questo contesto, il Centro Studi Agricoli ha fatto riferimento a un approccio più deciso, simile a quello degli ordini esecutivi adottati negli Stati Uniti sotto l’amministrazione Trump, per superare le impasse burocratiche e garantire decisioni rapide ed efficaci. Il CSA ha sottolineato l’urgenza di atti assessoriali esecutivi per velocizzare i processi di liquidazione e gestione delle pratiche aperte.
Parallelamente, è stato rivolto un appello agli agricoltori e allevatori della Sardegna con posizioni pendenti sui pagamenti PAC relativi agli anni 2017, 2018 e 2019, affinché segnalino le loro situazioni ancora in sospeso.
Le segnalazioni possono essere inviate all’indirizzo e-mail centrostudiagricoli@gmail.com, così da permettere una mappatura completa delle criticità.
Il Centro Studi Agricoli ha già annunciato un nuovo incontro a breve per ottenere risposte concrete ai quesiti posti a Roma. L’obiettivo rimane quello di garantire il rispetto dei tempi per i pagamenti e di evitare ulteriori danni a un settore che rappresenta uno dei pilastri fondamentali dell’economia e della cultura sarda.