Se l’intento era quello di rubare, al povero malcapitato è andata decisamente storta. Succede all’Orto botanico dell’Università di Sassari, a Piandanna, dove un ladro notturno, armato di un cacciavite, si è introdotto negli uffici con l’obiettivo di scassinare i distributori automatici. Ma la sorpresa è stata amara, e no, non per colpa del caffè.
Con la porta di sicurezza già forzata – una catena spezzata, forse il simbolo perfetto della sua missione fallimentare – l’uomo si è ritrovato davanti alle macchinette già scassinate.
Nessun bottino, solo l’imbarazzo di trovarsi davanti a una guardia giurata che lo fissava, probabilmente, con lo stesso sguardo che si riserva ai turisti smarriti alla stazione.
“C’ero prima io”, avrà pensato, forse, il ladro sfortunato. Ma la cronaca non perdona: poche ore prima un altro aspirante criminale aveva avuto la stessa idea – e a differenza del secondo, aveva fatto appena in tempo a mettere le mani sugli spiccioli prima di essere acciuffato dai carabinieri. Non proprio un genio del crimine nemmeno lui, ma almeno un po’ più tempestivo.
A mettere il sigillo su questa tragicommedia sono stati gli agenti della sezione Volanti della questura, che hanno identificato e denunciato il secondo protagonista della serata per furto aggravato, danneggiamento e possesso di arnesi da scasso. Chissà, forse avrebbero voluto lasciargli un consiglio: quando si ruba, il tempismo è tutto.