Francesco Amadori, 66 anni, agente di commercio nel settore dei mangimi, aveva appena imboccato la statale 125. Quel tratto che taglia la costa come una lama d’asfalto, da Olbia fino a Murta Maria, lo conosceva bene. Ma ieri sera, qualcosa è andato storto. Una manciata di secondi, forse un malore improvviso. Poi, il buio.
L’uomo, originario di Tempio Pausania ma residente a Pattada, viaggiava in direzione di Olbia al volante della sua Porsche Cayenne. Un'auto che evoca lusso e sicurezza, ma che contro la sorte non ha scudi. È bastato un attimo: la macchina è uscita di strada, si è ribaltata, finendo in una cunetta. Nessuna frenata, nessuna sterzata. Solo silenzio.
I vigili del fuoco di Olbia sono arrivati in fretta, sfidando la notte per tirare fuori Amadori dalle lamiere accartocciate. Una corsa contro il tempo, con la speranza di strapparlo alla morte. Ma quando il personale del 118 ha preso il suo corpo tra le mani, il verdetto era già scritto: non c’era nulla da fare. Il 66enne era morto sul colpo.
I carabinieri hanno lavorato per ricostruire la dinamica dell’incidente, a pochi metri dalla stazione di servizio all’ingresso della frazione. Tutto sembra condurre alla stessa ipotesi: un malore improvviso, quel nemico invisibile che toglie la vita senza avvisare. Quello che lascia, però, è sempre lo stesso: un’auto capovolta, una vita spezzata e il rumore delle sirene che si allontanano nella notte.