L’ennesima leggenda metropolitana sul turismo in Sardegna torna a fare capolino, questa volta rilanciata dai Riformatori Sardi. Nel loro comunicato, il gruppo politico afferma che negli anni Sessanta il Principe Karim Aga Khan avrebbe pensato di investire su Alghero, ma sarebbe stato respinto da una “mentalità chiusa e ottusa”.
A chiunque abbia una minima conoscenza della storia del turismo in Sardegna questa affermazione suona stonata. Non esistono prove documentali che l’Aga Khan abbia mai proposto un progetto per Alghero, né che ci sia stato un rifiuto ufficiale da parte della città. Si tratta di un racconto che riemerge ciclicamente, ma senza basi storiche.
Fausto Farinelli, autore del libro Costa Smeralda: il sogno di un Principe, l’eredità di una terra (di prossima uscita), replica con toni netti: “Se non si conosce la storia del turismo in Sardegna o, peggio, si decide di citare riferimenti sbagliati o leggende metropolitane prive di fondamento, è bene fare due cose: o studiare la realtà dei fatti e informarsi in maniera approfondita, oppure evitare di riportare citazioni e aneddoti che non hanno riscontro.” E continua: “Nel comunicato, si attribuisce alla città di Alghero la responsabilità di aver detto ‘no’ a Karim Aga Khan negli anni Sessanta, come se lo storico Principe avesse voluto investire qui prima di dedicarsi alla Gallura. È una narrazione che ritorna spesso, ma è priva di riscontri documentali certi. Molti storici e studiosi del turismo sardo hanno sottolineato più volte che non esistono prove credibili di una proposta concreta presentata all’epoca e poi respinta.”
Il nodo della questione è chiaro. L’Aga Khan, affascinato dalle coste della Gallura, vi investì massicciamente creando la Costa Smeralda, un progetto visionario che trasformò il volto del turismo in Sardegna. La scelta di quell’area non fu dettata da rifiuti altrove, ma da una serie di condizioni favorevoli, tra cui vasti territori disponibili e la possibilità di plasmare un modello turistico su misura.
Alghero, negli stessi anni, sviluppava un turismo diverso, legato a una forte identità storica e culturale. Parlare di un presunto rifiuto della città all’Aga Khan significa ignorare i fatti e sostituirli con un racconto che non ha mai trovato conferme.
Se il dibattito sul turismo deve essere serio, sarebbe utile partire dalla realtà e non da ricostruzioni fantasiose.