La battaglia politica sul disegno di legge 40 sulla riorganizzazione sanitaria entra nel vivo in Consiglio regionale, con il centrosinistra determinato a portare avanti il provvedimento e l’opposizione di centrodestra che ne denuncia i limiti e chiede un ritorno in commissione per approfondimenti.
La seduta si è aperta con la richiesta di Paolo Truzzu (FdI) di sospendere l’esame del testo e rinviarlo in sesta commissione, per dare spazio alle osservazioni di sindacati e ordini dei medici. "Negli ultimi giorni - ha spiegato Truzzu - si sono moltiplicati gli appelli per una più compiuta riflessione sul testo. Gli emendamenti della Giunta lo modificano radicalmente, è doveroso un nuovo ciclo di audizioni". La proposta è stata sostenuta anche da Antonello Peru (Sardegna al Centro 20Venti), ma è stata bocciata dall’Aula.
Il centrodestra ha alzato il tiro, criticando apertamente il Ddl 40. Per Fratelli d’Italia, la norma ha il solo scopo di sostituire i direttori generali delle aziende sanitarie, con il rischio di uno spoils system mascherato che potrebbe causare danni erariali. Il consigliere Fausto Piga (FdI) ha attaccato la maggioranza: "Questa legge non piace nemmeno a voi, e infatti non riuscite nemmeno a mantenere il numero legale in Aula". Un riferimento diretto ai ripetuti stop nella discussione: per tre volte è mancato il numero legale, rallentando l’iter.
Sulla stessa linea Stefano Tunis (Sardegna al Centro 20Venti), che ha sottolineato come "la norma impatta sulla salute dei cittadini e avrebbe avuto bisogno di un consenso più ampio, soprattutto di una maggioranza più solida, che evidentemente non c’è".
A difendere la scelta della Giunta è intervenuto il capogruppo Roberto Deriu (Pd), che ha respinto le critiche dell’opposizione: "La legge ha un limitato raggio d’azione. Tutto ciò che è stato detto in commissione è depositato agli atti e sarà analizzato in futuro per leggi di più ampio respiro". La maggioranza, infatti, punta ad approvare il Ddl 40 entro giovedì, per poi concentrarsi sulla Manovra finanziaria, attesa nei prossimi giorni in commissione.
Il dibattito resta acceso, con la maggioranza che accelera per chiudere il capitolo sanità e l’opposizione che continua a denunciare quello che considera un provvedimento privo di reali contenuti strutturali, finalizzato solo a una riorganizzazione gestionale che favorisce il governo in carica.