Alessandra Todde, presidente designata della Regione Sardegna, sta lavorando intensamente per definire la composizione della sua nuova giunta, puntando a una formula che prevede un assessorato ogni tre eletti, con un massimo del 30% di consiglieri regionali inseriti nell'Esecutivo, sottolineando il principio di "discontinuità" rispetto alle amministrazioni precedenti.
Nonostante non sia stato diffuso un calendario ufficiale degli incontri, le discussioni bilaterali con le forze politiche alleate - tra cui Demos e Orizzonte Comune - sono già in corso e si svolgono in un "clima sereno". Le parti coinvolte sono al corrente dei criteri di massima che guideranno la selezione degli assessori, anche se molti dettagli rimangono da definire, compresa la distribuzione delle cariche in base al numero di consiglieri eletti per ciascun partito.
Una delle questioni aperte riguarda il ruolo del presidente del Consiglio regionale, tradizionalmente assegnato al primo partito della coalizione, in questo caso il PD, e come questo influenzerà la distribuzione delle posizioni all'interno della giunta. Inoltre, sarà necessario considerare il caso di Desirè Manca del M5S, la consigliera più votata, e le aspettative di quei partiti che, pur avendo contribuito al successo elettorale, hanno ottenuto una rappresentanza limitata.
Todde è determinata a non accettare imposizioni e vuole assicurare che la nuova giunta sia caratterizzata da competenza e prontezza operativa, in particolare per assessorati chiave come Sanità, Bilancio e Industria.
Tra le priorità, anche la riforma della legge regionale n.1, che regola l'organizzazione della Regione, sollevando interrogativi su possibili accorpamenti di assessorati e sul destino della cosiddetta "legge poltronificio", criticata dall'opposizione nella scorsa legislatura.
La presidente in pectore si trova di fronte a una sfida complessa: bilanciare le esigenze politiche interne alla coalizione con la necessità di rispondere in modo efficace e innovativo alle attese dei cittadini sardi. La formazione della giunta sarà un primo test cruciale per la sua capacità di governare e di inaugurare una fase di rinnovamento nella gestione degli affari regionali.