Non è bastata la mezzanotte a placare gli animi. Il Capodanno 2024 di Alghero, anziché portare armonia, ha dato il via a una raffica di polemiche tra il Movimento 5 Stelle e Fratelli d’Italia. Il motivo? Numeri, scelte organizzative e una visione opposta sull’evento clou del turismo invernale cittadino.
Da una parte, il Movimento 5 Stelle, con Giusy Piccone, parla di un evento “consolidato” e di un approccio “rinnovato” che avrebbe generato “un significativo indotto economico” per la città. “Le serate del 30 e 31 dicembre hanno registrato un’importante affluenza nel rispetto dei protocolli di sicurezza e della capienza massima consentita”, sottolinea Piccone. E prosegue: “Sorprende leggere dichiarazioni che diffondono dati privi di fondamento sulle presenze, ignorando i limiti strutturali e di sicurezza ben definiti dell’area eventi.”
Dall’altra parte, Alessandro Cocco, capogruppo di Fratelli d’Italia, non usa mezzi termini. “Leggiamo con stupore le dichiarazioni del Movimento 5 Stelle: non un’analisi, ma un surreale tentativo di ribaltare la realtà.” E incalza: “Quest’anno le presenze in piazza sono state circa 20mila, ben lontane dai 60mila dello scorso anno. Ma le presenze in piazza non sono neppure il dato più rilevante. Ciò che conta sono le prenotazioni nelle strutture ricettive, che quest’anno erano bassissime rispetto al passato.”
La questione degli sponsor diventa un altro terreno di scontro. “Gli stessi sponsor che lo scorso anno avevano garantito 60mila euro hanno scelto di non collaborare con chi li ha accusati di ‘svendere Alghero per una cassa di birra’,” attacca Cocco, riferendosi alle parole pronunciate da Mario Porcu, consigliere del Movimento 5 Stelle, durante una conferenza stampa.
Il Movimento, però, difende la gestione dell’evento e guarda oltre le polemiche. “È arrivato il tempo di superare la retorica dei primati e dei confronti territoriali per abbracciare una visione più ampia e costruttiva”, dichiara Piccone. E aggiunge: “Alghero ha l’opportunità di innovare il format delle celebrazioni di fine anno, forte dell’esperienza maturata nell’organizzazione di grandi eventi pubblici.”
Cocco, dal canto suo, critica anche la scelta di ridurre il format a due sole serate, che, a suo dire, avrebbe penalizzato l’economia locale. “Rinunciare a pacchetti turistici di quattro notti è stata una decisione folle, come affermato dallo stesso Porcu in commissione turismo. Questo ha impedito di creare un vero ritorno economico per le attività ricettive,” afferma.
Intanto con la solita leva del benaltrismo (l'atteggiamento di chi elude un problema sostenendo che ce ne sono altri, più gravi, da affrontare) si ricomincia a parlare della chiusura del centro nascite ad Alghero, nell’idea che sarà questo il nuovo terreno di scontro e di polemica. E così, tra numeri contestati, sponsor mancati e accuse reciproche, Alghero si ritrova, ancora una volta, a fare i conti con una politica che sembra più interessata al litigio che alle soluzioni.