La discussione sul Capodanno di Alghero si è trasformata, come spesso accade, in un’arena politica. I numeri delle serate del 30 e 31 dicembre sono al centro di un dibattito che sembra fatto apposta per creare divisioni. Mario Conoci, ex sindaco della città, prova a riportare l’attenzione su una visione più ampia, distaccandosi dalle polemiche.
“La discussione tutta politica sul ‘Cap d’Any’ appare senza via d’uscita. Ogni parte in causa esprime legittimamente la propria opinione sui risultati attesi e ottenuti, soprattutto sulle presenze nelle due serate musicali del 30 e del 31,” afferma. Conoci non si sottrae a una critica puntuale: “L’unica cosa che sento di dire sulle serate musicali è che non avrei rinunciato a un’offerta per i più giovani come è stato fatto con i concerti di Lazza nel 2022 e Anna Pepe, Guè e Noyz Narcos nel 2023.”
Un appunto chiaro, che però non alimenta polemiche sterili. “Non ricordo comunque analoghe polemiche sui numeri, forse meno discutibili, degli ultimi anni,” aggiunge.
Ma per Conoci, il Capodanno di Alghero non si limita a due serate: è un progetto più grande, che abbraccia un mese intero. “Il Capodanno di Alghero però non si è mai limitato ai soli giorni di fine anno ma al periodo che va dall’8 di dicembre al 6 gennaio ed è su questo mese intero di attività che deve essere valutato il successo di quello che aveva avuto il nome, a mio parere riuscito, di ‘mès que un mes’.”
Una visione che guarda oltre il confronto politico, puntando a ciò che davvero conta: i risultati concreti. “Districarsi sulle valutazioni contrastanti delle parti politiche diventa difficile e forse persino inutile,” spiega, sottolineando come il dibattito sembri spesso più una questione di tifoserie che di dati oggettivi. “L’opinione pubblica viene chiamata più a schierarsi come tifoserie sulla base dei propri orientamenti politici che sui numeri oggettivi dei risultati economici legati alle presenze nelle strutture ricettive, nei pubblici esercizi, nelle attività commerciali.”
Conoci invita a lasciare la parola a chi vive quotidianamente i frutti di questa iniziativa: gli operatori economici e i cittadini.
“Penso che soprattutto i nostri comparti economici, al di fuori di ogni polemica politica, possano valutare i risultati di tutto questo mese rispetto a quelli precedenti. E sono certo lo abbiano già in gran parte fatto. Anche i nostri concittadini, spesso titolari di B&B, si sono sicuramente fatti un’idea, anche semplicemente passeggiando in città. Lasciamo a loro i giudizi.”
Non manca una nota critica sugli sponsor, un tema che ha alimentato il dibattito negli ultimi mesi. “Un unico appunto lo voglio fare sulla questione sponsor che, secondo qualcuno, si sarebbero rifiutati di sponsorizzare per non meglio precisate ‘problematiche gestionali’ degli anni precedenti. Il dato certo su questo aspetto però è questo: negli anni precedenti gli sponsor c’erano, quest’anno no.”
E qui Conoci non risparmia una frecciata alla maggioranza attuale: “Ed è stucchevole ed in prospettiva imprudente anche sentire, ancora una volta, tirare in ballo negativamente la precedente amministrazione senza ricordare che l’attuale ha vinto proprio per la presenza di importanti componenti della passata amministrazione, esprimendo ben 5 consiglieri e due assessori, senza le quali chi oggi parla, stando in maggioranza, sarebbe ancora una volta all’opposizione. Non è rispettoso, oltre che falso nella sostanza, nei confronti di propri alleati determinanti per la vittoria che per ora, e spero solo per ora, non ricordano, ai pasdaran del ‘cambio di passo’ e della ‘discontinuità’, ciò che sto ricordando io.”
Conoci conclude con un messaggio positivo, che prova a trovare un punto d’incontro tra tutte le parti: “La formula del nostro Capodanno, il ‘Cap d’Any de l’Alguer’, è da tutte le parti politiche valutata positivamente e non viene messa in discussione ma anzi esaltata, vista anche la presenza sul palco, alla mezzanotte, del sindaco e di vari assessori, e sarà quindi, a quanto pare, riproposta nei prossimi anni. Io spero, per il bene di Alghero, sempre meglio.”
Non si può negare che il Cap d’Any rappresenti un fiore all’occhiello per Alghero, ma la città ha bisogno di meno divisioni e di più collaborazione. Come dice lo stesso Conoci, la festa è di tutti, e il suo successo non si misura nei battibecchi, ma nei risultati che lascerà sul lungo periodo.