Un’accusa netta e senza sconti arriva da Militanza Comunista Toscana e dal Collettivo Comunista (marxista-leninista) di Nuoro, che denunciano il Parlamento europeo per la risoluzione anticomunista recentemente approvata. "È un atto di revisionismo storico inaccettabile, un vero e proprio terrorismo ideologico, volto a equiparare comunismo e nazifascismo, due ideologie antitetiche per origine, filosofia e obiettivi," dichiarano con fermezza i rappresentanti del collettivo.
La data non è casuale: il 2 febbraio si ricorda l’anniversario della vittoria sovietica nella battaglia di Stalingrado, che segnò una svolta decisiva nella lotta contro il nazifascismo. "Gloria eterna all’Armata Rossa e ai Partigiani, vergogna sul Parlamento europeo!" recita il comunicato, che omaggia i milioni di uomini e donne sovietici e i partigiani caduti per liberare l’Europa dalla barbarie nazifascista.
Nel loro intervento, le forze comuniste ricordano il significato epocale della vittoria di Stalingrado: un evento che, attraverso la resistenza dell’Armata Rossa e dei popoli oppressi, permise di ribaltare le sorti della Seconda guerra mondiale e portare alla liberazione di molti paesi europei. "L’Armata Rossa ha sacrificato milioni di vite per sconfiggere il nazismo, mentre i partigiani, spesso guidati da ideali comunisti, hanno combattuto fino all’ultimo respiro per la libertà," sottolineano.
La risoluzione del Parlamento UE, che equipara fascismo e comunismo definendoli entrambi sotto la categoria di “totalitarismo”, è definita "un’infamia senza precedenti." Secondo il comunicato, questa equiparazione è una manovra della borghesia per screditare il socialismo e privare la classe operaia dei suoi riferimenti ideologici e storici.
"Cercare di mettere sullo stesso piano il nazifascismo e il comunismo è una mistificazione storica figlia della guerra fredda, volta a reprimere la lotta operaia e popolare," aggiungono.
Il collettivo denuncia il ruolo del capitalismo e delle forze imperialiste, accusandole di sfruttare questa risoluzione per giustificare nuove leggi repressive, come il Ddl 1660, mirate a limitare la libertà dei movimenti operai e comunisti. "È una strategia che si inserisce nel quadro di un’offensiva reazionaria contro le masse lavoratrici e i popoli oppressi," affermano i militanti, che vedono in questo atto un pericolo per la democrazia e per la libertà di pensiero.
Il comunicato si chiude con un appello alle forze progressiste, rivoluzionarie e agli storici onesti per combattere questa deriva revisionista e reazionaria. "Chiamiamo la classe operaia e le masse lavoratrici a unirsi e a lottare contro la borghesia e il fascismo che essa sta promuovendo. La storia ci insegna che solo l’unità e la lotta possono garantirci un futuro migliore," dichiarano con convinzione.
Mentre l’Europa sembra ripercorrere i passi delle tensioni ideologiche della guerra fredda, Militanza Comunista Toscana e il Collettivo Comunista di Nuoro promettono di non abbassare la guardia, continuando a innalzare i simboli del lavoro, del socialismo e dell’antifascismo per cui milioni di persone hanno sacrificato la propria vita.