Campo Boe, Mario Conoci interviene: “Serve chiarezza e una rimodulazione profonda. Nessun coinvolgimento durante il mio mandato per le aree fuori AMP”


Alghero, 24 marzo 2025 – Nella complessa vicenda del campo boe nell’Area Marina Protetta Capo Caccia – Isola Piana, che da settimane agita il dibattito politico e civile algherese, si inserisce oggi la voce di Mario Conoci, ex sindaco e figura di riferimento del centrodestra cittadino. Con un intervento articolato, Conoci difende l’operato della sua amministrazione, chiede trasparenza su alcune decisioni prese dopo il suo mandato e propone correttivi precisi per la rimodulazione del progetto.

“L’AMP nasce con un confronto: le boe devono rispettare lo stesso principio”

Conoci parte dalla genesi stessa dell’Area Marina Protetta, ricordando come la sua istituzione sia stata preceduta da un lungo confronto con le categorie produttive, i pescatori, i diportisti, allo scopo di costruire un sistema che tutelasse l’ambiente senza cancellare il legame profondo della città col mare.
“Le regole dell’AMP sono sempre state oggetto di discussioni anche accese per garantire che non prevalessero su esigenze fondamentali della marineria e delle attività economiche e sociali”, ricorda.

Nel quadro di questo equilibrio, secondo Conoci, i campi boe hanno sempre avuto senso solo se inseriti in un percorso condiviso, orientato alla tutela della posidonia ma rispettoso delle esigenze reali del territorio.
“Occorre definire regole condivise, che bilancino la tutela ambientale con il contesto socio-economico, essenziale per la nostra città”, sottolinea.

Con toni fermi, l’ex primo cittadino entra nel merito delle questioni più spinose emerse di recente: la posa delle boe al di fuori dell’Area Marina Protetta, autorizzata a partire dal 21 marzo grazie a un via libera in tempi record da parte della Regione e della Capitaneria.

“Durante il mio mandato da sindaco, né io né l’assessore all’ambiente competente per i rapporti con il Parco siamo mai stati coinvolti, né risulta che altri rappresentanti dell’amministrazione o della commissione consiliare competente abbiano discusso dell’installazione di campi boe al di fuori dell’AMP”, afferma Conoci.
“Se ciò fosse stato proposto, avremmo espresso una ferma contrarietà, esattamente come lo siamo oggi”, aggiunge.

Un passaggio che mira a dissociare la precedente amministrazione da ogni responsabilità sulla parte del progetto che interessa aree esterne all’AMP, come Fertilia, Punta Negra o Capo Galera, oggi al centro della contestazione pubblica e politica.

Conoci propone quindi una rimodulazione netta:
“La rimodulazione del progetto dei campi boe deve prevedere l’eliminazione di quelli situati al di fuori dell’AMP, con la loro ricollocazione all’interno del parco”.
Una proposta tecnica e politica che punta a ridurre il conflitto, riportando il progetto entro i confini originari della pianificazione ambientale.

Nel merito, l’ex sindaco avanza alcune ipotesi operative: utilizzo misto di ormeggi liberi e boe, individuazione di nuovi siti poco frequentati, tariffazione differenziata e una nuova discussione con la Regione per valutare la reintroduzione degli ormeggi per grandi yacht, oggi esclusi dal piano.

Infine, Conoci allarga il campo e rilancia una riflessione strategica sulla rada di Alghero, proponendo anche la valutazione di boe attrezzate per l’ormeggio delle navi da crociera, in funzione della minore incidenza sull’habitat marino rispetto agli ancoraggi a fondo.
“Esistono già proposte concrete in questa direzione, come quelle avanzate dal Consorzio del Porto, che meritano di essere prese seriamente in considerazione”, ricorda.

L’intervento di Conoci, pur marcando le distanze dalle decisioni attuative recenti, si inserisce in quel percorso di revisione istituzionale avviato nei giorni scorsi, con l’accordo tra il presidente della Commissione Ambiente Christian Mulas e il sindaco Cacciotto, il successivo ordine del giorno condiviso e la convocazione per domani della Commissione consiliare per discutere formalmente la richiesta di rimodulazione.

Conoci chiede correttezza nel racconto dei fatti, ma soprattutto propone una via d’uscita ragionata, che potrebbe trovare ascolto in una fase in cui la politica – dopo giorni di scontro – cerca una sintesi per evitare lo strappo definitivo tra la città e la sua costa.

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