Il confronto sull’acquisizione dei terreni di Punta Giglio e Capo Caccia entra nel vivo e la bagarre politica si accende. Dopo la replica del consigliere Luca Madau (PD) e il post dell’assessore Enrico Daga, il capogruppo di Fratelli d’Italia Alessandro Cocco rilancia con forza le sue accuse, ribadendo le perplessità espresse nell’interrogazione consiliare depositata nei giorni scorsi.
“Mi fa sinceramente piacere che il collega Madau si sia preso la briga di intervenire sul tema dell’acquisto dei terreni a Punta Giglio e Capo Caccia. Peccato però che chi gli ha fornito le informazioni non si sia preso la briga di leggere l’interrogazione o verificare i conti. Succede anche nelle migliori famiglie”, scrive Cocco in un comunicato diffuso oggi sabato 29 marzo.
Il consigliere di opposizione replica punto per punto. “Il collega Madau – prosegue Cocco – osserva giustamente che la perizia del Tribunale di Sassari riguarda solo una parte dei terreni, ossia quelli in comunione con la Regione. Proprio per questo, nell’interrogazione, ho spiegato che ho esteso lo stesso criterio di valutazione (valori EXEO 2021) anche ai mappali di esclusiva proprietà della Borgosesia, che per caratteristiche e classificazione catastale sono perfettamente assimilabili. Il risultato è una stima massima complessiva di 320.338 euro, non certo ‘frutto di disattenzione’, ma di un lavoro puntuale, documentato e trasparente. Dati che, se il collega vorrà, sono a sua completa disposizione.”
Ma l’affondo politico è riservato all’assessore al Demanio, Enrico Daga, che Cocco accusa di evitare il confronto pubblico. “È curioso – scrive – che l’assessore, tanto prodigo di superlativi nei comunicati, eviti sistematicamente di confrontarsi sui numeri. Scappa dai documenti su Villa Maria Pia, scappa sul regolamento dei suoli pubblici, e ora scappa anche su un’operazione da quasi mezzo milione di euro che si è già portata via 250.000 euro dal bilancio comunale, sottraendoli ad altre priorità ben più urgenti per la città. Altro che ‘coraggio e trasparenza’: qui siamo all’arroganza amministrativa.”
La questione, sottolinea Cocco, resta tutta aperta: “Basta una semplice tabella per capire che i valori deliberati non sono sostenuti da alcuna perizia ufficiale del Comune. L’unica perizia disponibile è quella del Tribunale, e parla chiaro. Se si è convinti della bontà dell’operazione – conclude – si abbia almeno il coraggio di discuterla in aula, invece di ridurre tutto a slogan da bacheca Facebook.”
Il caso dell’acquisto dei terreni Borgosesia si conferma così uno dei dossier più caldi della politica algherese. Un’operazione che, se da un lato è stata salutata dalla maggioranza come una vittoria per la tutela del territorio, dall’altro continua a sollevare interrogativi sull’opportunità economica e politica dell’intervento. E la resa dei conti, quella vera, potrebbe arrivare presto in Consiglio comunale.