Pagamenti PAC, Tore Piana (CSA): “È un dramma, solo 12 milioni su 43 attesi. L’assessore è inadeguato, si dimetta”

“Siamo al dramma più assoluto”. Così Tore Piana, presidente del Centro Studi Agricoli, ha definito la situazione dei pagamenti legati alla domanda PAC 2024, nel corso di una diretta Facebook trasmessa questa mattina, venerdì 28 marzo. Piana, in viaggio verso Bastia Umbra per la fiera dei bovini e la promozione del nuovo portale CSA per la compravendita di bestiame, ha lanciato un duro attacco all’assessore regionale all’Agricoltura, Gianfranco Satta, chiedendone le dimissioni immediate.

Secondo quanto dichiarato, i pagamenti relativi a circa 500 mila ettari di PLT (Pratiche Locali Tradizionali), con particolare riferimento ai terreni a uso civico del centro Sardegna e ai pascoli cespugliati, sarebbero dovuti partire la scorsa settimana, con un’aspettativa di almeno 43 milioni di euro da distribuire agli agricoltori e allevatori. Tuttavia, dagli “ambienti romani” vicini al Centro Studi Agricoli, Piana annuncia l’arrivo in Sardegna di un elenco di pagamenti “di poco meno di 13 milioni” – per la precisione 12 milioni e 800 mila euro – generando “una differenza enorme e inaccettabile”.

“Ci troviamo in una situazione peggiore rispetto al 2023 – ha denunciato – e questo nonostante ci fu detto che non serviva alcun decreto assessoriale per avviare i pagamenti. Oggi, invece, ci sentiamo presi in giro: molti non saranno pagati, o riceveranno somme ridotte. Le bandierine rosse e le PLT non sono state risolte per nulla. E allora vi dico: c’è un’inefficienza dell’assessore regionale all’Agricoltura. Noi, da ieri, ne chiediamo le dimissioni e lo faremo con ancora più forza”.

Nel mirino anche le recenti dichiarazioni ufficiali che indicavano la Sardegna come “quarta regione più efficiente nei pagamenti”. Una versione che Piana contesta apertamente: “Chi sta dicendo bugie? Ci si aspettava il pagamento di 43 milioni e arrivano 12 milioni e 8?”.

Il presidente del CSA lancia un appello agli allevatori e agricoltori, preannunciando una mobilitazione in vista della discussione sulla legge finanziaria regionale: “Vorremmo organizzare un sit-in sotto il Consiglio regionale. Stiamo raccogliendo adesioni. Serve una mobilitazione forte, perché molti non ce la faranno. Il comparto ovicaprino sta reggendo solo grazie al prezzo del latte, ma chi ha acquistato mangimi oggi rischia di non poter pagare le fatture. E se non si acquistano mangimi, si ferma la produzione”.

Non solo proteste. Il 9 aprile, il Centro Studi Agricoli presenterà a Cagliari una proposta di riforma e riorganizzazione di Argea, Laore e Agris. “Non vogliamo solo protestare, ma anche proporre. Tuttavia, quando l’elastico si tende troppo, si rischia di romperlo”.

Infine, un appello diretto: “Questa volta bisogna dare la spallata veramente. Organizziamoci, scendiamo a Cagliari. Così non si può più andare avanti”.

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