Ne avevamo parlato qualche giorno fa: il consigliere comunale di Fratelli d’Italia, Alessandro Cocco, aveva sollevato dubbi sulla congruità economica dell’acquisto da parte del Comune di circa 200 ettari di terreni tra Punta Giglio e Capo Caccia, di proprietà della Borgosesia S.p.A. Oggi arriva la replica netta dalla maggioranza, sia attraverso una nota del consigliere del Partito Democratico Luca Madau, sia con un post dell’assessore Enrico Daga, diretto destinatario delle critiche dell’opposizione.
“La perizia del Tribunale di Sassari citata da Cocco riguarda solo una porzione dei mappali oggetto dell’operazione, in comproprietà con la Regione” – precisa Madau – “ma il Comune acquisisce anche numerosi terreni di piena proprietà della Borgosesia S.p.A., che non erano considerati in quella valutazione”. Il consigliere PD cita mappali specifici al foglio 45 e 47 e invita alla cautela: “Mi auguro che quanto sostenuto dal consigliere Cocco sia frutto di una semplice disattenzione – che può accadere – e non del solito pretestuoso allarmismo”.
Secondo Madau, applicando in modo coerente i criteri di valutazione anche ai restanti terreni, “il valore complessivo del compendio si attesta intorno ai 420.000 euro”. Le ulteriori somme impegnate nel bilancio comunale, spiega, servono a coprire “oneri accessori” e “adempimenti necessari per un passaggio di proprietà corretto e trasparente”.
Più tagliente il commento social dell’assessore al Demanio Enrico Daga, che rivendica il lavoro svolto e contrattacca: “Quando non si hanno argomenti, si inventano fantasmi. Nessun sovrapprezzo, nessuna opacità, nessun favore ai privati”. Daga difende l’operazione definendola “trasparente, coerente con gli indirizzi del Consiglio Comunale e guidata dall’interesse pubblico”. E sottolinea che la perizia richiamata riguarda “solo una piccola parte del compendio”.
Ma l’assessore va oltre, toccando il nodo politico della lunga attesa per l’acquisizione di un’area strategica per l’ambiente e il turismo algherese: “Chi oggi grida allo scandalo dovrebbe piuttosto spiegare perché per anni ha lasciato marcire un patrimonio naturalistico in un contenzioso infinito, senza mai assumersi la responsabilità di risolverlo. Noi lo stiamo facendo. Con coraggio, trasparenza e determinazione.”
Resta ora da capire se le risposte saranno considerate sufficienti dalle opposizioni, che nei giorni scorsi avevano chiesto addirittura la sospensione della procedura e la revisione della perizia. Quel che è certo è che, a pochi giorni dallo sblocco del finanziamento regionale e mentre il Comune si prepara al passaggio formale di proprietà, il tema torna ad agitare il dibattito politico in Aula e fuori.