Campo boe, svolta politica: il Consiglio comunale vota all’unanimità per la rimodulazione del progetto

Una risoluzione approvata all’unanimità dai 19 consiglieri presenti ha ufficialmente segnato una svolta nella gestione del discusso progetto del campo boe nella rada di Alghero. Dopo settimane di tensioni politiche, accuse incrociate, commissioni convocate d’urgenza, incontri pubblici, flash mob annunciati e dichiarazioni a raffica, l’intero Consiglio comunale ha deciso di chiedere formalmente al Consiglio Direttivo del Parco di Porto Conte di rimettere mano al piano di posizionamento delle boe, con un obiettivo chiaro: rimodulare il progetto per contemperare la salvaguardia ambientale con le esigenze di fruizione economica e sociale del territorio.

A presentare la mozione urgente – poi trasformata in risoluzione – è stato Christian Mulas, presidente della V Commissione consiliare Ambiente, che ha guidato l’intero iter con determinazione, trovando il punto d’incontro tra maggioranza e opposizione.

«Il voto unanime sancisce il ruolo determinante della politica, che ha saputo rispondere con senso di responsabilità e coesione», ha dichiarato Mulas. «Abbiamo tutti la responsabilità di agire su un procedimento che coinvolge la classe politica di ieri e di oggi, tenendo conto che la prosecuzione del progetto nelle condizioni attuali rischia di compromettere il rapporto fiduciario tra istituzioni, cittadini e operatori economici».

La risoluzione approvata in Aula è figlia di un confronto acceso, avviato già nelle scorse settimane. Le parole del consigliere Michele Pais (Lega) hanno aperto la miccia, quelle del sindaco Raimondo Cacciotto su La Nuova Sardegna hanno fatto deflagrare lo scontro. Poi gli interventi di Fratelli d’Italia, di Forza Italia, del vicesindaco Marinaro, degli ex membri del CdA del Parco, dell’ex sindaco Conoci, di associazioni, ambientalisti, diportisti, fino alla convocazione straordinaria della commissione e all’accordo bipartisan in Consiglio.

E proprio Mulas non risparmia una stoccata all’ex primo cittadino:

«Oggi non è dato comprendere perché qualcuno, seppure – all’epoca – con evidenti responsabilità nell’approvazione del progetto, tenti ora di cambiare la verità storica. L’ex sindaco Conoci, dissociandosi, ha perso un’altra occasione per astenersi dall’intervenire a sproposito nel dibattito politico cittadino. È inaccettabile che un ex primo cittadino possa dichiarare di non essere a conoscenza di un progetto così rilevante per il territorio».

Secondo i promotori della risoluzione, le dichiarazioni di Conoci rischiano di «minare la fiducia dei cittadini nelle istituzioni» e di gettare discredito su un'iniziativa che, pur con tutti i suoi limiti, mirava alla regolamentazione degli ormeggi e alla tutela della Posidonia.

Il testo votato dal Consiglio prevede, tra l’altro:

  • il coinvolgimento strutturale del Comune, del Parco e dell’AMP nella rimodulazione del progetto;

  • l’avvio di un confronto istituzionale permanente in Commissione Ambiente;

  • la trasmissione del documento a Regione, Ministero dell’Ambiente, ISPRA e Città Metropolitana di Sassari.

«Il progetto, pur perseguendo scopi ambientali validi, presenta numerosi aspetti problematici che sono emersi in un'analisi approfondita svolta in sede istituzionale», ha ribadito Mulas.

Con questa risoluzione, il Consiglio comunale ha voluto riappropriarsi della guida politica su un tema strategico che, altrimenti, rischiava di scivolare nella sola sfera tecnico-amministrativa. Il messaggio è chiaro: nessuna opposizione alla tutela ambientale, ma nessuna imposizione calata dall’alto. Il territorio, finalmente, torna protagonista delle sue scelte.

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