Alghero, caos suoli pubblici: Cocco attacca l’assessore Daga e chiede il ritorno in Consiglio

Ne avevamo parlato qualche giorno fa: il nuovo regolamento per l’occupazione del suolo pubblico, approvato il 13 marzo dopo una maratona di oltre dodici ore in Consiglio comunale, rischia di avere effetti immediati e dannosi per alcune attività del centro storico. Oggi, con una nota ufficiale, il capogruppo di Fratelli d’Italia Alessandro Cocco torna all’attacco.

“Avevamo detto che il regolamento sui suoli pubblici, approvato dopo 13 ore di consiglio comunale, era sbagliato nel metodo e nel merito. Oggi i fatti ci danno ragione. A quanto si apprende, l'Amministrazione sarà costretta a differire l'entrata in vigore del regolamento a causa di un clamoroso errore tecnico: manca un dispositivo che derogava i limiti alla concessione di suolo pubblico in alcune vie del centro storico”, denuncia Cocco.

Il riferimento è all’eliminazione, nel testo 2025, di una deroga contenuta nel regolamento del 2016, che consentiva le concessioni anche in vie come via Minerva, via Barcellonetta, vicolo A Dami e un tratto di via Roma, dove la conformazione urbanistica rende comunque possibile il passaggio dei mezzi di soccorso. L’assenza di quella deroga, oggi, impedirebbe ogni autorizzazione.

“Dovevano correre, dovevano forzare, dovevano approvare a tutti i costi per fare quella che presentavano come una rivoluzione. Dovranno attendere. Intanto oggi pagano i cittadini e gli imprenditori. Almeno cinque operatori – tra cui anche attività note come la 'Posada de Mar' del presidente Confesercenti Mario Daga e 'Al Refettorio' – che restano esclusi dalle concessioni. Tutto questo per l'incapacità e la presunzione politica di una sinistra che non ha voluto ascoltare nessuno”, attacca ancora il capogruppo di FdI.

Secondo Cocco, non esistono scorciatoie: “Salvo l’individuazione di qualche scorciatoia, che al momento appare impossibile da percorrere, adesso dovranno sospendere il nuovo regolamento e tornare in Consiglio. Ci auguriamo che stavolta prevalga finalmente il buon senso di quelle forze politiche che, anche in maggioranza, avevano mostrato insofferenza per il metodo di lavoro dell’Assessore. Forse questa volta riusciremo a far approvare le proposte migliorative avanzate dagli operatori per costruire un regolamento giusto e applicabile.”

Una questione tecnica, dunque, che si carica rapidamente di significato politico. E che, con l’avvicinarsi dell’entrata in vigore del regolamento il 1° aprile, rischia di lasciare a terra – senza concessione – le pedane di chi lavora nel cuore della città vecchia.

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