Crimine, irregolarità e ipocrisie: l’Italia di fronte al vero costo dell’immigrazione

  Gli immigrati commettono o no più reati degli italiani? In Italia il numero di reati non è mai stato così basso e continua a scendere costantemente da decenni. Il numero di reati totali scende, compresi i reati che più di tutti aumentano il senso di insicurezza nelle persone, come furti e rapine in casa. Gli immigrati arrivavano e il numero di reati continuava a scendere. Quindi, fatta questa premessa, è vero o no che gli immigrati commettono più reati degli italiani? La risposta breve è sì, ma ci sono alcuni ragionamenti da fare se vogliamo veramente capire il fenomeno. Il 31% della popolazione carceraria in Italia è straniera, nonostante sia soltanto l’8% della popolazione totale, quindi gli immigrati sì, sono sovrarappresentati nelle carceri italiane. Per quanto riguarda i detenuti per i reati contro la famiglia, per esempio, il 26% sono stranieri. Per i reati contro la persona, il 31% sono stranieri. 

  Per quanto riguarda i reati relativi allo spaccio e al consumo di droga, sono il 30%. Anche in questi casi c’è una sovra-rappresentazione degli immigrati nelle carceri italiane. Stessa cosa per quanto riguarda le denunce relative ai reati sessuali: il 42% di queste denunce è fatta nei confronti di stranieri, sempre a fronte del fatto che sono soltanto l’8% della popolazione. Prima di tutto, non sappiamo quanti reati a sfondo sessuale siano commessi in Italia. Sappiamo il numero di denunce, sì, ma sappiamo anche che per questo tipo di reato, che spesso si consuma in famiglia, c’è un muro di omertà. Secondo l’Istat almeno nel 2014 solo il 16% delle donne che ha subito violenza sessuale ha denunciato. Infatti, chi lo usa per trarre conclusioni lo fa per altri fini, certamente non per comprendere e quindi risolvere il fenomeno delle violenze. Dire che il 40% delle denunce per reati sessuali è contro i migranti è giusto, è vero, ma dire che il 40% delle molestie sessuali è commesso dai migranti, no, non è vero. Il numero di denunce non può essere utilizzato per misurare il fenomeno, soprattutto in Italia. Secondo punto: i dati relativi all’incidenza dei reati commessi dai migranti meritano un ulteriore contesto. In generale, i reati violenti contro la famiglia, contro la persona, o relativi all’uso o alla vendita di droghe, per cui gli immigrati hanno un’incidenza più alta rispetto agli italiani, sono commessi in grandissima maggioranza da maschi giovani. In un contesto in cui gli stranieri presenti in Italia tendono ad essere molto più giovani rispetto agli italiani (età media degli stranieri 35 anni, quella degli italiani 48 anni), paragonare i due gruppi da un punto di vista statistico non ha senso. Terzo punto: il 70% dei reati commessi dagli stranieri è commesso da immigrati irregolari, il che significa che, se togliamo l’immigrazione irregolare dal conteggio, l’indice di criminalità tra immigrati regolari e italiani è pressoché identico. Segno che l’aumento di reati non è dovuto al fatto che ci siano stranieri, ma è dovuto al fatto che ci siano stranieri irregolari. Quindi, se si volesse affrontare in maniera matura il problema, l’obiettivo dovrebbe essere diminuire non il numero di immigrati di per sé, ma il numero di irregolari, sia attraverso la gestione dei flussi, sia inserendo gli irregolari in un sistema di legalità. 

  Chi vuole diminuire i reati degli stranieri dovrebbe appunto avere come obiettivo la riduzione del numero degli irregolari. Invece o si fa il contrario, come fatto dal governo Conte con i decreti Salvini che hanno aumentato il numero di irregolari, quindi anche la criminalità, oppure si fa finta di niente come sta facendo il governo Meloni. Dire che gli immigrati commettono più reati è vero, ma se lo diciamo al bar, lamentiamocene pure. Però non permettiamo a chi ha il potere di cambiare le cose di limitarsi a lamentarsene. Irregolari o non irregolari, l’alta incidenza dei reati commessi dagli immigrati è comunque sì un problema. Dire che aumentare l’immigrazione, almeno nel breve termine, potrebbe portare a un aumento della criminalità è sensato, ma a sinistra è un tabù. Non si dice, si fa finta di niente. E sapete cosa succede quando si fa finta di niente davanti a un problema? Che il problema non si risolve e si aggrava. Esiste, come ha dimostrato l’esempio della Svezia, dove non sono i reati sessuali il problema, ma i reati violenti legati alla criminalità organizzata e alle gang, spesso composte principalmente da ragazzini immigrati o figli di immigrati. 

  La destra, come abbiamo visto, ci marcia senza portare alcuna soluzione. La sinistra fa finta di nulla, dice solo che l’immigrazione porta benefici, ignorando la realtà dei fatti. Ogni politica, ogni legge, anche la più illuminata, ha delle conseguenze negative. Se a sinistra vogliono essere credibili, dovrebbero dirci quali sono le conseguenze negative dell’immigrazione. In tutto questo, la destra o peggiora la situazione con misure come i decreti Salvini, oppure fa proposte fuori dalla realtà, come il blocco navale o i centri in Albania, palesemente non realizzabili. Non siamo un Paese attrattivo, e molti immigrati che arrivano da noi lo fanno solo per poi andarsene altrove. Ecco perché il numero di rifugiati in Italia, in proporzione, è minimo. Per noi l’emergenza non è l’immigrazione, è il pressappochismo e la poca serietà con cui affrontiamo il problema. Questo è quanto.

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