Il Consorzio di Bonifica della Sardegna Meridionale mette la prima pietra verso la riattivazione del comprensorio irriguo Uta Nord, che si estende a valle della diga del Cixerri. Un intervento atteso oltre trent’anni dalle comunità locali che grazie al lavoro messo in campo dall’Ente di bonifica permetterà una più capillare assistenza alle aziende agricole e zootecniche del territorio che potranno contare sul servizio che coprirà un’area di circa 1.800 ettari nei territori dei Comuni di Uta e Villaspeciosa. Realizzato a metà anni '80 l’impianto non è mai entrato in funzione.
Ceduto alla gestione del Consorzio nel 2020 è arrivato lo slancio con l’avvio delle opere necessarie a rendere operativa la condotta. In particolare il primo intervento ha riguardato il collegamento alla condotta principale per le prove idrauliche di funzionamento del distretto, così da emettere l’acqua nelle condotte e valutare il loro stato di efficienza. I prossimi interventi in appalto sono la manutenzione delle parti edili della stazione di sollevamento e la sostituzione dei collettori della centrale, ovvero strumenti di regolazione e automatismo degli impianti. Tra l’altro anche il ripristino elettrico dell’impianto di sollevamento, interventi per i quali sono già presenti le risorse finanziarie.
Per completare la riattivazione completa dell’impianto, saranno necessari interventi di manutenzione straordinaria delle opere di presa comiziali del distretto per i quali c’è già il progetto esecutivo approvato e necessita di un investimento di 800 mila euro. Inoltre il Consorzio sta lavorando al progetto sugli interventi di manutenzione straordinari delle circa 3 mila colonnine, sottopassi, tubi pensili, pezzi speciali e valvole saracinesche oltre che interventi risolutivi delle interferenze nate dopo i nuovi insediamenti urbani, artigianali e industriali. Su questi lavori si stima la necessità di oltre 2 milioni di euro di risorse finanziarie.
“Con la giornata di oggi arriva un segnale concreto sul grande lavoro che stiamo facendo con il Consorzio per dare alle comunità locali il bene più prezioso, l’acqua – dice il presidente del Consorzio di Bonifica, Efisio Perra - questo è un territorio che aspettava da quarant’anni questa infrastruttura e dopo il 2020, con il passaggio della competenza di questo distretto al nostro Consorzio, c’è stato il rilancio. Sono stati anni difficili per la pandemia ma gli uffici hanno lavorato e oggi mettiamo una prima pietra per alimentare la speranza che il lavoro che si sta facendo porterà presto importanti risultati – conclude Perra - ci sono dei tempi tecnici da rispettare e serviranno ulteriori risorse, ma continueremo a operare per mettere in sicurezza tutte le infrastrutture e proseguire in questo percorso”.
Giornata importante anche per l’assessora dell’Agricoltura, Gabriella Murgia. “Oggi è un giorno importante, atteso da tanto tempo – dice – saranno necessarie ulteriori risorse e verificheremo nel bilancio regionale come poterne trovarne altre nonostante il momento emergenziale che viviamo. Diamo pieno sostegno a questi territori che hanno necessità delle infrastrutture”. Per il sindaco di Uta, Giacomo Porcu, inoltre “è importante che quest’opera venga messa in campo prima possibile – dice - da tanti anni le aziende vivono il dramma degli alti costi dell’energia.
C’è grande soddisfazione per aver raggiunto questo primo importante passaggio. Da parte nostra c’è massima lealtà e collaborazione ma anche il controllo sui tempi da rispettare e che ci siamo dati nel crono programma”. Secondo Gianluca Melis, sindaco di Villaspeciosa, infine “i nostri territori vivono di agricoltura e abbiamo terre molto fertili nel nostro territorio. Ma bisogna programmare e per questo ci auguriamo che si facciano scelte importanti per una visione che metta al centro l’agricoltura – conclude – chiediamo questa visione per risolvere il problema storico dell’acqua nei nostri territori. Speriamo che quello di oggi sia un punto di partenza”.
Durante la conferenza stampa i vetrici del Consorzio di Bonifica hanno illustrato alcuni dati sulla stagione irrigua 2021. La superficie attrezzata irrigua dell’Ente di bonifica si estende per oltre 85 mila ettari. Nel 2021 sono stati irrigati circa 21 mila ettari. Gli utenti serviti sono stati poco meno di 13.300. Delle superfici irrigate oltre 7.800 ettari hanno riguardato colture ortive e carciofi, 4.400 ettari di foraggere, 2.300 di agrumeti, 1.800 ettari coltivati a mais e 1.200 per vigneti. Delle altre colture assistite, 1.100 ettari sono stati di frutteti, 662 ettari per oliveti, 305 di riso e 236 ettari di serre, oltre ad altre colture minori.
Sempre nel 2021 il reddito lordo standard generato dalle coltivazioni su terreni irrigati, secondo la ripartizione delle colture sui dati delle domande di utenze irrigue 2021, è stato di 98,5 milioni di euro, oltre gli effetti benefici sulla filiera zootecnica delle produzioni foraggere non utilizzate nella parametrazione. La gestione in asciutto delle stesse superfici, con seminativi, foraggere o pascoli, avrebbe generato, con lo stesso parametro del reddito lordo standard, 4,5 milioni di euro. La differenza si attesta, dunque, a oltre 90 milioni di euro, da qui l’importanza dell’irrigazione nei territori.