La Settimana Santa nell'antico Borgo del “Canne al Vento”è uno dei momenti più significativi
dell'anno. Il culmine del sentimento religioso, a Galtellì si raggiunge durante la celebrazione in onore
della Santa Pasqua di Resurrezione. Infatti durante questo periodo fede e tradizione si mescolano in
antichi rituali di origine spagnola tramandati da secoli dalle due confraternite del borgo, Santa Rughe
e Sas Animas, che accompagnano con antichi riti e canti religiosi, in lingua sarda e latina, le diverse
funzioni che caratterizzano la Settimana Santa.
Quella del 2022 si prospetta come una Pasqua all’insegna del ritorno alla normalità, quindi si
riprendono gli antichissimi riti della Settimana Santa, portati avanti dalle confraternite e dalla
parrocchia, guidati da Don Piero Mula.
Anche sul fronte turistico, ci aspettiamo una pronta ripresa, grazie alla voglia degli italiani di tornare a
muoversi, viaggiare alla scoperta di nuove conoscenze e tradizioni, sarà il primo banco di prova per la
stagione turistica che ci auguriamo possa essere quella del progressivo ritorno alla quotidianità e della
ripartenza.
A Galtellì tutto è pronto per la Settimana Santa; gli antichi riti avranno inizio con la Domenica delle
Palme, la benedizione delle palme e degli ulivi e lo scambio di "sos passios" tra i priori delle
confraternite.
Alla cerimonia del “Lavabis” del Giovedì Santo segue il rito di "Sas Ecresias",processione lungo le
antiche vie e le chiese del centro storico accompagnata dal suono delle"metraculas" che portano i
bambini.
Lo stesso rito di "Sas ecresias" inaugura al mattino un intenso Venerdì di Passione caratterizzato da
un susseguirsi di riti quello di “S'incravamentu” sino al commovente rito di “s’iscravamentu";presso la
Parrocchia gremita, antichi gozzos verranno cantati da abili cantori delle confraternite, fino alla
deposizione del Cristo morto. Attimi di grande raccoglimento, di vera passione.
Molto seguito e partecipato è "s’interru de Zesu Cristos", dove confraternite e fedeli percorrono le vie
del paese portando in processione il simulacro del Cristo Morto, cantando antichissimi gozzos.
Il sabato, un silenzio “assordante” avvolge la Comunità.
La Domenica di Pasqua gli spari a salve dei fucilieri e il festante suono delle campane suggellano il
Cristo risorto con “S’Incontru”, suggestivo e antico rito che celebra e rievoca l'incontro del Cristo
Risorto con la Madonna Addolorata; bellissimo il rito del cambio del velo della Madonna, che da nero
passa ad un azzurro celestiale.
In tutti questi giorni di intenso lavoro e organizzazione, particolare e sentita importanza vien data al
rito dell’ultima cena. Due particolari pietanze caratterizzano la Settimana Santa della passione di
Cristo di Galtellì: "sa minestra chin ambidda" (minestra con anguille), servita il giovedì santo durante
una cena alla quale prendono parte solo i membri delle confraternite, e "sos coccorrois", tipico dolce
preparato con farina e vincotto mescolati ai segreti della tradizione; la sua preparazione avviene solo
ed esclusivamente durante la notte tra il mercoledì e il giovedì santo