La travagliata notte di scrutini, che passerà alla storia per la sua lentezza, ha sancito il volgere di una pagina storica per la Sardegna, Alessandra Todde ha inciso il suo nome nell'albo d'oro della politica isolana, divenendo la prima donna a ricoprire la carica di presidente della regione.
Un traguardo, questo, che non solo suggella una vittoria personale ma segna anche un cambiamento epocale per l'isola, abituata finora a una conduzione prettamente maschile del suo governo regionale.
Le parole di Todde, pronunciate con una miscela di orgoglio e consapevolezza della portata storica del momento, "sono il primo presidente donna della Sardegna", risuonano come un eco in una Sardegna che si affaccia al mattino dopo con la consapevolezza di aver scritto una delle sue pagine più significative.
"Sono molto contenta e molto orgogliosa, credo che oggi si possa scrivere una pagina di storia per la Sardegna", aggiunge, mentre i dati dello spoglio, con il loro ritmo lento ma inesorabile, delineavano il profilo di una vittoria che fino a poche ore prima sembrava tutt'altro che certa.
Contro ogni aspettativa, la candidata del campo largo, sostenuta da una coalizione Pd-M5s, ha saputo ribaltare i pronostici, sorpassando il suo avversario del centrodestra, Paolo Truzzu, in una corsa che ha tenuto con il fiato sospeso fino agli ultimi momenti. La sua vittoria non rappresenta solo un successo personale o di partito, ma l'affermazione di un cambiamento più profondo che sembra attraversare l'isola, un vento nuovo che soffia sulle vele della Sardegna, pronto a condurla verso orizzonti finora inesplorati.
Elly Schlein, segretaria del Pd, e Giuseppe Conte, leader dei 5 stelle, hanno rapidamente riconosciuto nel successo di Todde una vittoria collettiva, la dimostrazione che la Sardegna ha scelto di intraprendere un nuovo cammino, con una donna alla guida. "Cambia il vento, c'era chi non scommetteva neanche che arrivassimo fino a qui. Quella che si profila è una vittoria dei sardi anzitutto", ha dichiarato Schlein, sottolineando la dimensione popolare e radicata del consenso ottenuto. Conte ha aggiunto: "E' la prima presidente di regione del M5s, la prima donna alla guida della Sardegna. E' una giornata indimenticabile", celebrando il doppio primato raggiunto.
Mentre Todde esulta, il suo avversario Truzzu rimane in silenzio, forse a meditare su una sconfitta che pochi avrebbero previsto all'alba di questa contesa elettorale. La sua assenza di commenti parla tanto quanto le parole di chi ha vinto, delineando il contorno di una competizione che ha visto alternarsi momenti di speranza e disillusione da entrambe le parti.
In quest'epoca in cui la politica sembra sempre più distante dai bisogni reali della gente, la vittoria di Alessandra Todde in Sardegna rappresenta forse un segnale di cambiamento, un invito a credere che, anche in tempi cinici e disincantati, sia ancora possibile scrivere pagine di storia collettiva. La sua elezione non è solo la vittoria di una donna o di un'ideologia politica, ma il simbolo di un'isola che, guardando fieramente alle proprie radici, decide di aprirsi a un futuro di possibilità inesplorate.