La Sardegna vede allentarsi la morsa della siccità che l'ha colpita negli ultimi tempi, grazie alle precipitazioni nevose e piovose di fine febbraio e inizio marzo. Il livello dei bacini idrici ha quasi raggiunto il 60% della loro capacità massima, segnando un miglioramento significativo rispetto ai mesi precedenti e portando un cauto ottimismo sull'attuale stato di emergenza idrica.
I dati rilevati dall'Autorità di bacino regionale mostrano che a febbraio 2024 gli invasi dell'isola hanno raggiunto il 56,2% della loro piena capacità, equivalenti a 1025 milioni di metri cubi di acqua, in aumento rispetto al 52,5% (958.38 milioni di mc) di gennaio dello stesso anno. Questo incremento rappresenta una svolta positiva, anche se il livello attuale resta inferiore ai 1387.
16 milioni di metri cubi registrati l'anno precedente, quando i bacini idrici erano al 76%.
Nonostante il miglioramento generale, persistono criticità in alcune zone che dipendono da invasi di dimensioni più contenute. Nel Sulcis, ad esempio, gli invasi del sistema idrico dell'Alto Cixerri si trovano in condizioni di emergenza, con un livello complessivo che sfiora appena l'11% della capacità. Anche nella diga di Maccheronis, a Posada nel Nuorese, si registra una situazione preoccupante con poco più del 20% di riempimento. Situazione simile si verifica per l'invaso di Bau Maugeris in Ogliastra, che si attesta quasi al 31% della sua capacità.
Nonostante le piogge recenti abbiano portato un miglioramento, in questi bacini medi e piccoli la situazione non si è evoluta positivamente come sperato, lasciando l'ombra della preoccupazione per i mesi caldi imminenti.
La regione, quindi, se da un lato può iniziare a sperare in un allentamento delle misure di restrizione idrica, dall'altro deve continuare a monitorare attentamente la situazione, soprattutto in quei bacini ancora lontani da una soglia di sicurezza. La gestione oculata delle risorse idriche resta una priorità per garantire l'approvvigionamento nei territori ancora a rischio.