Alghero ha visto emergere una controversia sulla sospensione dei lavori nella zona di Calabona. La Soprintendenza archeologica ha deciso di imporre uno stop temporaneo dopo che è stato rilevato un impatto negativo sui luoghi in termini paesaggistici e ambientali, in particolare a seguito dello sradicamento della vegetazione.
La società Bagni del Corallo, attraverso l'amministratore unico Valentina Russo, contesta la decisione e annuncia un ricorso al Tar.
La Soprintendenza, che ha rilasciato tutte le autorizzazioni necessarie per la realizzazione del progetto fino a questo momento, chiede di verificare la conformità con la concessione statale sino al 12 anni dalla segnalazione di inizio attività e di non aver violato alcuna normativa.
In risposta, la Bagni del Corallo sottolinea di aver già accertato la legalità del proprio operato e di essere in regola.
Le operazioni di restyling della zona includevano il trasferimento di pietre e terrazza e bordo piscina; tuttavia, secondo la Soprintendenza, ciò richiede competenze per garantire la supervisione temporanea delle opere, soprattutto considerando l'aspetto paesaggistico. Nonostante la sospensione, la società Bagni del Corallo, con la collaborazione di molte aziende nel Nord Sardegna, assicura di avere gestito ogni aspetto del progetto in modo responsabile, adottando misure preventive come l'acquisizione di autorizzazioni paesaggistiche e ambientali. La discussione si sposta ora al Tar, dove la società cerca di ribaltare la decisione della Soprintendenza.