In Sardegna, appena il 37% degli over 65 si vaccina contro l'influenza. Un dato allarmante, specie per una regione dove il sistema sanitario è già al collasso. L’influenza, in particolare per gli anziani, non è una banale febbriciattola: può diventare una malattia devastante, con complicazioni potenzialmente mortali. Eppure, molti sembrano ignorare questo rischio.
Giovanni Mellino, presidente di ANAP Confartigianato Sardegna e vicepresidente nazionale, ha lanciato un appello chiaro: "Vaccinatevi, perché c’è il rischio di gravi complicazioni; il vaccino è gratuito". E non è solo una questione personale: la salute degli anziani è fondamentale per non sovraccaricare un sistema sanitario che non può permettersi ulteriori emergenze.
In Italia, la media nazionale di copertura vaccinale per gli anziani è del 56,7%, con l’Umbria al primo posto con quasi il 69% di vaccinati. La Sardegna, invece, è in fondo alla classifica. I sardi preferiscono rischiare: ignorano il vaccino gratuito, salvo poi intasare gli ambulatori e riempire i pronto soccorso, già esausti. A pensarci bene, è un paradosso incomprensibile.
Mellino sottolinea come, dopo le polemiche sui vaccini Covid, ci sia un certo scetticismo, ma il vaccino antinfluenzale è un alleato sicuro contro l’influenza stagionale, un virus che per gli anziani può essere letale. Febbre alta, dolori muscolari, complicazioni respiratorie e il rischio concreto di polmoniti e ricoveri in terapia intensiva. Sì, perché l’influenza può uccidere, ma a quanto pare ci sono persone pronte a sfidare il buon senso.
"Non possiamo più tollerare che gli ambulatori siano congestionati per l'influenza," ha dichiarato Mellino, aggiungendo che il vaccino riduce le probabilità di gravi complicazioni e consente a molti anziani di mantenere uno stile di vita autonomo e attivo. La prevenzione rimane il miglior strumento per garantire una buona salute e risparmiare risorse preziose al sistema sanitario. E, ancora una volta, ricordiamo: il vaccino è gratuito.
Grazie al lavoro instancabile dei medici di famiglia e del personale sanitario, ogni anno si tenta di sensibilizzare la popolazione, ma non si può fare tutto da soli. La responsabilità è anche degli anziani, dei loro familiari e della società intera. Per una volta, ascoltiamo le raccomandazioni e sfruttiamo gli strumenti che abbiamo a disposizione.