Nella notte tra venerdì e sabato, alle porte di Iglesias, si è consumata una tragedia che lascia una comunità attonita e in lutto. Due ragazzi minorenni hanno perso la vita in un incidente stradale sulla Statale 130, all’altezza dello svincolo per la città. Era circa l’una quando il loro ciclomotore è rimasto coinvolto in un violento impatto con un’autovettura.
Le dinamiche esatte dello scontro sono ancora da chiarire, ma l’esito è stato devastante. I soccorsi, arrivati rapidamente sul posto, non hanno potuto far nulla per salvare i due giovani, che sono stati dichiarati morti sul colpo.
Sul luogo dell’incidente, i Vigili del Fuoco hanno provveduto alla messa in sicurezza dell’area, lavorando fianco a fianco con le forze dell’ordine per consentire i rilievi di legge.
Il conducente dell’auto, visibilmente sotto choc, è stato affidato alle cure del personale sanitario. Non ci sono ancora indicazioni ufficiali su eventuali responsabilità o infrazioni, ma l’indagine dovrà accertare se si sia trattato di una fatalità o di un comportamento imprudente.
Questo tratto della Statale 130, che da anni alterna traffico intenso a momenti di pericolosa quiete notturna, è stato spesso teatro di incidenti.
La domanda si ripete, ciclicamente, ogni volta che una vita si spezza sull’asfalto: cosa si sarebbe potuto fare per prevenire una simile tragedia?
Ma oggi la domanda resta sospesa, perché a Iglesias il dolore si concentra sui volti di due famiglie che non vedranno più tornare a casa i propri figli. Due vite giovanissime, spezzate troppo presto, che si aggiungono a una lunga lista di vittime della strada. E ancora una volta, si resta di fronte a un fatto che sembra appartenere a una provincia dell'impero, dove fatalità e disattenzione si intrecciano senza un chiaro colpevole, ma con conseguenze devastanti.